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    Baldissoni rassicura i tifosi della Roma: 'Resteremo competitivi anche con le sanzioni del Fair Play Finanziario'

    Baldissoni rassicura i tifosi della Roma: 'Resteremo competitivi anche con le sanzioni del Fair Play Finanziario'

    Intervenendo a Roma Radio, il direttore generale della Roma Mauro Baldissoni ha commentato le sanzioni inflitte al club dalla Uefa in tema di Fair Play Finanziario: "Per rispettare queste regole bisogna essere in pari coi pagamenti verso altre società, bisogna essere in regola nei pagamenti ai tesserati e come norma più generale bisogna rispettare il pareggio del bilancio, che deve produrre perdite non superiori a una certa misura fissata a 5 milioni. Non è un valore assoluto ma con alcuni aggiustamenti. E' in corso però una fase chiamata transitoria per cui si consentono spostamenti più ampi, ma curabili con introduzioni di nuovi capitali fino a 45 milioni complessivi triennali. La Roma, che rispetta tutti gli altri parametri verso le società europee e verso i tesserati, non aveva in pareggio il bilancio dovuto agli spostamenti. Questo periodo di monitoraggio aveva avuto inizio con l'esercizio 2011/2012: la società acquisita dagli americani nei due esercizi precedenti aveva perso 22 milioni nell'esercizio 2010 e 30,8 milioni nel 2011, con iniezione di capitale. Nel momento in cui non si garantisce la continuità aziendale si entra in una fase diversa, di liquidazione o fallimento. Con il FFP non si può ripianare oltre una certa cifra, bisogna quindi strutturare la società affinché le perdite non superino il limite stabilito. Nell'anno precedente la Roma aveva avuto accesso ai ricavi provenienti dalla Champions, ma nonostante questo c'era stata una perdita di 38 milioni. L'anno successivo, senza quegli introiti, si è arrivati a 58 milioni di perdite, maggiori dei 45 milioni consentiti. Da 58 ovviamente non si può andare a zero in un anno, la struttura gestionale di una società si può trasformare solo nel tempo. Nei successivi due anni di monitoraggio le perdite ci sono state, ma inferiori. L'UEFA ha quindi visto il bilancio e ha potuto apprezzare il lavoro svolto, come testimonia la sanzione diversa rispetto a altre squadre. Il valore patrimoniale della rosa alla fine del bilancio 2011 era di 37,5 milioni, ora è di 123 milioni. Questo è stato fatto mantenendo il livello di salari inalterato, nel 2011 era di 84 milioni e oggi è di 87 milioni ma con un valore della rosa maggiore. Altro elemento apprezzato dall'UEFA è stato il rapporto tra il costo del personale e i ricavi, sceso da una percentuale di partenza dell 83% a quella attuale di 65%. Abbiamo ridotto le perdite, ricapitalizzato e questo ha portato a una sanzione minima". 

    Sulle conseguenze delle sanzioni: "L'impatto delle sanzioni? C'è sempre una doppia componente, finanziaria e tecnica. La prima consiste in una multa, per la Roma 2 milioni in 3 anni, più ulteriori 4 milioni se non venissero rispettati i parametri; la sanzione di natura tecnica si inquadra in un'ottica dissuasiva per rispettare il FFP, alla Roma anziché 25 giocatori sarà ridotta la rosa nelle competizioni europee a 22. Peraltro 8 devono essere italiani, di cui 4 cresciuti nel vivaio. Quindi potremo avere 16 giocatori di qualsiasi provenienza, 4 italiani e soltanto 2 dal vivaio. Non siamo preoccupati di questo. E' ovvio che sia una limitazione, ma non ne siamo preoccupati sul piano della competitività. Per il mercato dell'anno prossimo c'è l'impegno di mantenere un equilibrio nella gestione di tutte le voci coinvolte, anche nel valore dei salari dei giocatori attualmente in lista e di quelli che ci saranno l'anno prossimo".

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