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Baiesi a CM: 'Ecco perché non serve rilanciare la Fiorentina'
"Quest’anno assolutamente si. Terzo anno a Moena, e come già detto in sede di presentazione del ritiro, non è affatto scontato che una squadra confermi la propria partecipazione in una località per tre anni. Bisogna sempre fare qualcosa di meglio. Credo che ci siamo riusciti fino ad ora, con migliorie continue sia a livello di accoglienza dei tifosi, che a livello di strutture per la squadra. Non bisogna dimenticare che questo è un luogo che deve coniugare sia le esigenze ludiche dei tifosi, con il periodo piu’ importante di preparazione della squadra. Non è così semplice, però Moena ha tutte le caratteristiche per essere una sorta di ritiro ideale. Siamo molto ben voluti, le istituzioni ci hanno molto coccolato e quindi siamo molto felici di essere qui". Quest’anno il ‘Viola village’ ha anche una funzione importante, quella di far passare dei messaggi prioritari per il club. Partiamo dalla nuova ‘In Viola card’, qualcosa di completamente diverso rispetto alla vecchia tessera del tifoso. Ci spiega le sue caratteristiche?
"E’una cosa completamente diversa rispetto a ciò che avevamo in passato. Non ha nessunissimo valore in termini di schedatura ed identificazione del possessore, anzi.. Ha grandissimi benefici per chi si affilia, in termini pratici, con accumulo di punti e riscossione dei premi di mercahdising, che il tifoso comune non può andare ad acquistare in negozio. Con la "In viola card" andiamo a coniugare le esigenze della biglietteria, quindi il caricamento di biglietti o abbonamenti sulla card, con questo progetto di membership per i tifosi". Come sta andando invece a livello di vendita di abbonamenti? In sede di presentazione lei ha detto che le piacerebbe fare anche un solo abbonamento in più, come Fiorentina, rispetto alla passata stagione, ma ha anche parlato di sogno del raggiungimento di quota venticinquemila tagliandi complessivi staccati.
"La quota venticinquemila abbonamenti venduti rimane un sogno. L’ideale sarebbe, rimanendo con i piedi per terra, farne uno in piu’ della passata stagione perché ricordiamoci che la soglia, statisticamente parlando, affinchè ci sia una sopravvivenza economica su questo fronte, è salvaguardare l’80% dei possessori dell’abbonamento. Ampliare il ‘Viola village’ ci consentiva di aprire un punto vendita anche degli abbonamenti: sta andando molto bene, come sta andando molto bene la membership con l’affiliazione delle nuove tessere". La Fiorentina mai come quest’anno, con le tante tournee’ all’estero di prima squadra e formazione Primavera, si pone come obiettivo quello di esportare il proprio brand calcistico, anche sotto forma di merchandising e marketing?
"Saranno tourneè molto impegnative per noi. Le amichevoli con il Malaga ma soprattutto quella con il Real Madrid, testimoniano una escalation del brand Fiorentina. E’ovvio che i risultati sportivi abbiano contribuito alla crescita di questa escalation. Penso che sia un lavoro fatto di comune accordo fra la parte sportiva e quella aziendale. Non si raggiungono i risultati che stiamo raggiungendo senza questa unità di intenti". Ha sentito recentemente il presidente Andrea Della Valle. C’è la volontà anche quest’anno di rilanciare il progetto tecnico sportivo della Fiorentina?
"Non credo che il presidente abbia bisogno di rilanciare, nel senso che già da due anni a questa parte il progetto di gioco della Fiorentina è molto chiaro, molto trasparente. Abbiamo fondato tutto sul bel gioco, un gioco spettacolare, su una ricerca del risultato attraverso il gioco. Mister Montella è il primo tutor di questa idea di gioco. Affrontiamo il terzo anno di attività sul fronte sportivo, con la convinzione di fare sempre un po’ meglio e se è possibile, come sul fronte degli abbonamenti, fare un po’ meglio di cio’ che è stato fatto nell’anno precedente".