Baggio-Federcalcio: aria di divorzio
Equivoci e problemi di budget: un amore mai nato. L'ex azzurro, capo del settore tecnico, presenta un piano da 7 milioni: verso il no e le dimissioni.
Forse non si sono capiti bene sin dall'inizio ma l'avventura fra Roberto Baggio e la Federcalcio rischia di finire prima ancora di essere iniziata. Presto, infatti, l'ex campione potrebbe dimettersi da presidente del settore tecnico.
Nell'ultimo, ed unico, consiglio del settore tecnico, Baggio ha previsto un piano da 7 milioni di euro, che prevede, fra l'altro, anche uno studio sui giovani, su 60.000 partite. Ma in realtà tocca al settore giovanile (presidente Gianni Rivera) e al Club Italia (che con Albertini e Sacchi già sta facendo uno scouting sugli azzurri) occuparsi dei baby calciatori. Non è un compito di Baggio, tanto che qualcuno glielo ha anche fatto notare. Così Baggio è entrato in rotta di collisione con tutti (e non si è fatto mai vedere a Coverciano, nemmeno quando c'era Michel Platini). Ora la Figc ha previsto, e finanziato per 50.000 euro, uno studio di fattibilità del piano-Baggio: l'ultima parola toccherà al consiglio federale. Ma c'è aria di bocciatura (costa troppo e non è in linea con i piani), e quindi, conseguenti dimissioni di Baggio. "Se non posso lavorare...".
Un'avventura, quella dell'ex azzurro in federcalcio, che d'altronde non è mai decollata. Qualcuno aveva anche storto il naso quando il procuratore di Baggio, Vittorio Petrone, era entrato nel consiglio direttivo del settore tecnico: la Figc si era subito affrettata a precisare che "Petrone non è iscritto all'albo degli agenti" (e allora a che titolo era stato scelto?). Voci, ultimamente, avevano sussurrato anche su una richiesta di Baggio alla Figc di un milione di euro per un contratto d'immagine. "Non risulta", fanno ora sapere da via Allegri: ricordando, comunque, che "la carica di presidente del settore tecnico è gratuita". C'è freddezza e distacco. Peccato.