Azzurrimania, Causio: 'Italia fra la favorite, come sempre, contro polemiche e pronostici'
Gianluca Minchiotti
Franco Causio, campione del Mondo con l'Italia nel 1982 in Spagna, parla ai microfoni di Calciomercato.com del Mondiale che inizia venerdì: le speranze degli azzurri, le favorite di Sudafrica 2010 e uno sguardo al passato, con un elogio speciale per Enzo Bearzot. Per quanto riguarda il mercato, Causio, da ex juventino, approva l'acquisto di Pepe e aspetta Krasic.
Cosa si aspetta dall'avventura dell'Italia in Sudafrica?
"Come al solito si parte fra le polemiche e con gli sfavori del pronostico, ma ci andrei molto cauto, perché sia nel 1982 che nel 2006 i risultati hanno contraddetto i pronostici sfavorevoli. Ci vogliono più equilibrio nei giudizi e più fiducia in questa squadra, in Marcello Lippi e nelle scelte che ha fatto. Se abbiamo la qualità, la forza e anche un po' di fortuna per passare il primo turno, poi si può andare abbastanza avanti. Superando la fase a gironi si acquisiscono personalità e fiducia, inoltre strada facendo Lippi potrà recuperare giocatori come Pirlo e Camoranesi. Qualcosa di positivo poi si può fare, ma prima però bisogna passare il primo turno".
Le sue favorite per il successo finale quali sono?
"Le solite: Brasile in testa, Inghilterra, Germania, Argentina, non si può dimenticare la Spagna campione d'Europa, ma in questo gruppo io ci metto anche l'Italia, spero che ci sia anche l'Italia".
Le sorprese quali potrebbero essere? Potrebbe essere la volta buona per il calcio africano?
"Non ci credo molto alle squadre africane. Sono belle se si prendono i giocatori singolarmente, ma quando si tratta di fare gruppo hanno sempre dimostrato un po' di fragilità. Poi magari questa volta ci smentiranno, visto che si gioca in Sudafrica. Quella che mi intriga di più in nogni caso è la Costa d'Avorio, con Eriksson ct, ma a patto che recuperi Drogba".
Lei ha giocato tre Mondiali, 1974, 1978 e 1982. Un ricordo, in particolare delle edizioni del 1978 (quarto posto) e del 1982 (titolo mondiale)?
"Quella del '78 in Argentina è stata una delle più belle Nazionali. Da quel quarto posto, lo stesso gruppo (o quasi) è arrivato a vincere il titolo del 1982 in Spagna. Enzo Bearzot, che io reputo fosse una persona fenomenale, e i cui meriti non sono mai stati riconosciuti abbastanza, costruì quel gruppo con meriti eccezionali".
Il Mondiale che si avvicina, invece, da molti osservatori viene già paragonato a quello del 1986, in Messico, quando la Nazionale, reduce dal trionfo di quattro anni prima, fu eliminata negli ottavi di finale. C'è questo rischio?
"No, secondo me ogni Mondiale fa storia a sé, non vedo paragoni".
Fra i giocatori in Sudafrica con Lippi c'è Simone Pepe, del quale oggi la Juventus ha annunciato l'acquisto. Al Causio juventino piace?
"E' un buon acquisto, spero che a Torino ripeta quanto ha fatto a Udine. E' un buon giocatore, adatto al 4-4-2 di Del Neri. In questo modulo potrà fare l'esterno alto. Se poi la Juventus prendesse anche Krasic dal Cska Mosca non sarebbe male...".