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Ausilio: 'Seguiamo Milik. Berardi verso la Juve, ma è interista. Calleri, la verità'
LAVEZZI - "I tifosi mi chiedevano Lavezzi. Era il sogno ovunque. Il primo nome era quello. Se non fosse arrivata questa opportunità enorme (della Cina, ndr), davvero enorme per le cifre, secondo me a giugno a parametro zero l’idea Inter sarebbe stata concreta. Zabaleta e Biglia?Parliamo di due titolari dell’Argentina,a come fai a dire che non sono bravi".
TELLES E LJAJIC - "Il loro è diritto di riscatto, si terrà conto di tante cose a fine stagione. Siamo contenti di entrambi, sono due di quei profili che pensiamo possano fare di più. Jovetic? Ha già un obbligo definito. Dodo'? E’ dell’Inter. Si è ripreso, ha avuto tanti infortuni, lo stiamo seguendo, comunque. Andare via dall’Inter non è mai facile, ma per Dodo è stata la scelta migliore, credo che anche lui sia contentissimo.
SANTON - "Crediamo tantissimo in lui, lo abbiamo comprato perché ci crediamo, pur non avendo ancora raggiunto le potenzialità cui il suo livello può arrivare. Deve convincersi soprattutto lui e conquistare la Nazionale. Giocano giocatori bravi in Nazionali, ma non superiori a Santon. Deve viverlo come obiettivo e motivazione".
BERARDI - "Come tanti altri giovani non c’è bisogno di dire che non piace, ma è quasi impossibile. Voglio essere onesto. Da quanto ne so ha già un orientamento verso la Juve. E’ di proprietà del Sassuolo, ha un contratto con loro e costa tanto. E’ interista, questa qualità lo rende ancora più giovane".
MILIK - "E’ giovane, interessante, ha avuto un percorso particolare, era stato acquistato dal Leverkusen, non fece bene e venne mandato all’Ajax. Lì si sta affermando, è interessante. A differenza di quello che si pensa, lo stiamo seguendo, ma non c’è nulla di più. Quando si tratta di giovani interessanti non ci siamo solo noi, ma è giusto seguirli".
CALLERI - "E’ stata bellissima questa cosa. Pe tre mesi sembra avesse fatto le visite. In realtà è uno di quei profili che abbiamo seguito e che dobbiamo continuare a fare, è giovane, è un attaccante che va seguito. Non c’è mai stato nulla di più. Per il futuro non posso sapere".
CAVANI - "Rimpianto Cavani? Ricordo quell’esperienza. L’operazione era stata portata avanti da Branca. Io lavoravo con lui, sapevo quello che faceva. L’opportunità di prenderlo ci fu, non venne Cavani poi, venne Pandev a parametro zero e si vinse tutto. Come fai a pensare ad un rammarico. Magari è arrivato un giocatore meno di grido in quel momento, ma più funzionale. Fu determinante per i successi in quella stagione. Fece gol alla prima partita contro il Chievo".
PASSIONE E PROFESSIONALITA' - "Tutto quello che faccio, lo faccio perché ho grande passione. È un lavoro e va fatto con professionalità, ma devi avere grande passione per lo sport in generale e per il calcio. Ci sono cose che non si imparano, devi averle dentro".
I TALENTI A CUI É PIU' LEGATO - Sono tantissimi quelli che ora giocano sia in Italia che in altri campionati importanti. L'Inter è la squadra che ha prodotto più giovani per i maggiori campionati europei, questo è motivo di orgoglio e li ricordo tutti con grande soddisfazione".
L'ACQUISTO CHE PIU' HA SODDIFATTO - "Non è mai facile parlare dei singoli. Sono sempre stato convinto e lo sono a maggior ragione ora, che tutti i ragazzi che sono arrivati abbiano grandissime qualità. Il rendimento ad esempio di Perisic è una sorpresa per chi nei mesi scorsi ha fatto finta di non sapere quanto fosse forte il ragazzo. Tanti sono giovani e hanno ancora la possibilità di migliorare".
CHE FATICA PER PERISIC - "La trattativa più complicata per la pressione mediatica è stata quella di Kondogbia. La più dura? Quella di Perisic con il Wolfsburg, perché le squadre tedesche hanno tempi diversi e sono molto esigenti".
MERCATO FUTURO - "Abbiamo delle idee, fa parte del nostro lavoro pensare di poter migliorare, così ci guardiamo in giro e vediamo se esistono dei profili che facciano al caso nostro. Il regista? Abbiamo buonissimi centrocampisti che possono dare tanto all'Inter e lo hanno dimostrato anche nelle ultime partite"
SFOGO POST JUVE - "Non era ovviamente una cosa preparata, anzi me la sarei risparmiata volentieri. In quel momento mi è venuto di dire quelle cose, volevo dare uno stimolo. Una squadra come l'Inter con dei giocatori importanti come sono tutti quelli dell'Inter ha il dovere di combattere in ogni partita. In quell'occasione avevamo anche giocato un buonissimo primo tempo, ma poi avevamo smesso troppo presto di lottare per ribaltare il risultato. Abbiamo un'ottima squadra e nel momento in cui i giocatori se ne rendono conto poi tirano fuori quelle qualità che noi già conosciamo".
CONCENTRAZIONE CHAMPIONS - "Penso a quello per cui stiamo lavorando tutti i giorni, la squadra, il mister, tutta la società. Siamo concentrati sulla possibilità di centrare l'obiettivo del terzo posto. Non vuol dire essere sicuri di poterlo fare, vuol dire fare il possibile per cercare di riuscirci, poi alla fine dell'anno tireremo le somme. Ad inizio campionato ci sono 6-7 squadre che iniziano la stagione pensando di centrare tutte gli stessi obiettivi, due ci riescono, una avrà da fare un preliminare e le altre magari per un solo punto non vi riescono"