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Auditel lancia la Total Audience: impatto anche su DAZN e gli ascolti della Serie A
L’Agcom, a inizio febbraio, aveva sottolineato come fosse eccessiva la variazione nei dati di ascolti resi noti da Dazn per le gare di Serie A. «Una prima analisi dei dati globali relativi alle rilevazioni Auditel e DAZN/Nielsen mostra che l’audience complessiva misurata da DAZN/Nielsen è nettamente superiore a quella misurata da Auditel. Infatti, la variazione percentuale complessiva dell’audience tra le due rilevazioni è pari a oltre il 50% per il girone di andata del campionato di calcio di serie A». La decisione è stata così quella di utilizzare per la stagione 2021/22 il calcolo fornito dall’Auditel (che riguarda solo gli spettatori collegati alla partita dalla tv e non chi si collega in streaming), con un impatto rilevante anche sul tema diritti tv: una parte infatti dei diritti tv del campionato viene distribuita ai club in base agli ascolti “certificati da Auditel” e non avere tutti i dati a disposizione incide così sulla classifica.
L’Auditel nel frattempo ha iniziato a lavorare su un nuovo sistema che potesse comprendere anche i device collegati via internet, arrivando così al sistema della Total Audience svelato oggi. L’annuncio è arrivato, nel corso della presentazione della relazione annuale in Senato, dal presidente dell’Auditel Andrea Imperiali, che ha evidenziato come ormai ai 45 milioni di apparecchi televisivi presenti nelle case degli italiani si aggiungono circa 75 milioni di nuovi schermi connessi. Un quadro che richiede un cambio di rotta. «Non ci sono dubbi: la tv in streaming è il palcoscenico globale della sfida in atto fra i giganti statunitensi, che muovono tutti alla conquista dell’Europa e dell’Asia». La classifica mondiale dei media per fatturato certifica che 9 delle prime 13 società sono statunitensi, 3 sono cinesi e una è giapponese. Bisogna scendere fino al diciannovesimo posto per trovare il primo gruppo audiovisivo europeo, che è Bertelsmann.