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    Attacco Italia, Pellissier: 'Oggi potrei giocare in azzurro, ai miei tempi era improponibile'

    Attacco Italia, Pellissier: 'Oggi potrei giocare in azzurro, ai miei tempi era improponibile'

    • Redazione CM
    C'erano offerte per andare via dal Chievo, ma per Sergio Pellissier non sarebbe stato corretto: non poteva lasciare chi gli aveva dato tanta fiducia.

    L'ex attaccante si racconta a Sportitalia, parlando proprio del suo rapporto speciale con la piazza veronese: "Il primo a non volermi mai far andare via è stato il Presidente Campedelli. Da quel punto di vista era una di quelle persone che si fidavano ciecamente di me. Di offerte anche pesanti ne sono arrivate al Chievo, avrei potuto andare a battere i pugni in società, ma non l’ho mai voluto fare. Non mi sembrava corretto nei confronti delle persone che mi hanno dato la possibilità di fare questa professione, sia Sartori che Campedelli. Era più per rispetto loro e dei tifosi, i quali pur se inferiori ad altri come numero, ci hanno sempre sostenuto anche nelle difficoltà".

    ITALIA - Una lunga carriera quella di Pellissier, 176 gol in 630 presenze complessive di club. Ma con l'Italia la storia non è mai decollata. Qualche presenza con l'Under 17, ma con la Nazionale maggiore azzurra c'è stata un'unica occasione: il giugno 2009 a Pisa, in amichevole contro l'Irlanda del Nord, l'allora ct Marcello Lippi convocò l'attaccante che rispose con la rete del definitivo 3-0 11 minuti dopo il suo ingresso in campo.

    'ORA AVREI SPAZIO' - Allora non c'era spazio, ma l'Italia attuale fatica a trovare un 9 a cui affidarsi con continuità (ora spazio soprattutto a Mateo Retegui). Pellissier ha mai pensato che oggi avrebbe potuto fare qualche presenza in più in Azzurro: "Devo dire di averlo pensato - ammette l'ex centravanti -. Ai miei tempi era davvero improponibile poter competere con i campioni che c’erano".

    TROPPI - Eravate troppi? "No, erano troppi", risponde Pellissier, che conclude: "Era difficile ambire alla Nazionale. Esserci arrivato anche solo una volta ed aver segnato è stata la ciliegina sulla torta di una carriera. Adesso gran parte degli attaccanti che allora avevano meno chances, fra i quali mi ci metto dentro anche io, magari potrebbero giocarsela di più e avere più presenze".

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