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    Athletic…Atalanta: se Bergamo adottasse il metodo basco

    Athletic…Atalanta: se Bergamo adottasse il metodo basco

    • Marina Belotti

    Come Capitale della cultura 2019, Bergamo ha perso. Eppure, nel mondo a sé del calcio, le cose stanno andando diversamente e poco importa se non c’è un riconoscimento apposito. La capitale del calcio 2017 è senza dubbio la cittadina che le mura dividono tra Alta e Bassa. L’Atalanta inanella punti, conserva il quinto posto e domenica vuole espugnare il Meazza: una vittoria che porterebbe un distacco dal sapore europeo. La forza dell’Atalanta è la squadra: ivoriani, folignati, triestini, argentini. L’Italia però si è accorta dei bergamaschi: non solo Caldara e Bastoni, ma anche Belotti, Gagliardini e molti altri. Ora sparsi per l’Europa, ma se l’Atalanta avesse adottato il metodo di Bilbao, oggi avrebbe tutti i migliori gioielli sul mercato racchiusi in una sola squadra.


    IL CASO BILBAO - Infatti, nella patria dell’Athletic Bilbao, possono indossare la camiseta biancorossa solo i giocatori nati nei Paesi Baschi o figli di genitori da lì emigrati. Nel 2010, il 94 per cento dei soci ha votato contro il cambiamento della regola dello statuto che impedisce di tesserare giocatori non baschi. Qualche eccezione? Figli di baschi nati all’estero e ‘non baschi’ che da piccoli hanno intrapreso la carriera nelle giovanili di una squadra basca. L’Athletic Bilbao è una squadra da sogno, che nel 2012 batté il Manchester United. Parlando di sogno, non possiamo non pensare all’Atalanta di quest’anno e ai tanti bergamaschi esplosi negli stadi. Proviamo allora a fare un esperimento e a vedere quale sarebbe la formazione tipo se l’Atalanta avesse tra le sue fila solo giocatori orobici.

    3-4-3 - Tra i pali, un volto cresciuto a Zingonia: Marco Sportiello, una garanzia fino all’anno scorso. In difesa, un muro composto dal cinico Mattia Caldara, dal baluardo della Fiorentina Davide Astori, e dal promettente Alessandro Bastoni, trapiantato a Bergamo a 7 anni. Così come Andrea Conti, schierabile a centrocampo insieme a personaggi del calibro di Riccardo Montolivo, Giacomo Bonaventura (scoperto dai nerazzurri, anche se più tardi) e Roberto Gagliardini. Con Raimondi, Grassi e Melegoni in panchina in caso di necessità. L’attacco è di quelli che farebbe tremare chiunque, un tridente d’oro formato da un Cividatese e da due Calcinatesi, che dal nome del paese natale hanno preso il talento per il calcio. Manolo Gabbiadini, che nel Southampton è già a quota 4, e Andrea Belotti, capocannoniere di Serie A candidato alla Scarpa d’Oro. Coadiuvati da Alberto Paloschi, che con un altro tipo di gioco tornerebbe probabilmente ai livelli di un tempo. Per restare in quei di Bergamo anche sulla panca, mister Donadoni, ex allenatore della Nazionale, chiuderebbe il cerchio di una rosa dorata.

    ATHLETIC BERGAMO - Con una formazione del genere, una sorta di 3-4-3, l’Atalanta sarebbe l’ottava sorella: Antonio Percassi, il patron-imprenditore che ci vede lungo, ha più volte ribadito il desiderio di puntare sul vivaio: un giorno forse, i bergamaschi saranno i nuovi baschi e Bergamo la nuova Bilbao. Calcio e boys dei paesi tuoi.


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