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Atalantamania: Zapata o Muriel, chi offre di più? E Pessina saluta il Papu…
MEGLIO MURIEL- Che duello con Muriel, a colpi di gol e maglie da titolare. ‘9 o 91?’, si chiede sempre il Gasp prima di stendere la formazione nel suo blocchetto segreto e porta fortuna. A volte sì, è tentato di tatuarci il singolo di ‘Lucho’ Muriel, ma poi finisce sempre per aggiungervi un 1 accanto. Del resto, tra i due colombiani che ad aprile faranno ‘enta’, Luis è il più docile, se la prende di meno a essere il secondo della classe, e poi è uno Speedy Gonzales dalla panca. Forse gli pesa bere il tè del break con felpa e scalda muscoli addosso, ma lo fa per il bene della squadra.
O ZAPATA?- Zapata è troppo lento a carburare, ha bisogno di perdere liquidi per avere fame quando si apre la porta. Il duecentesimo straniero a segnare consecutivamente per l’Atalanta ha voluto strafare con una doppietta e un legno. Sotto la pioggia battente ha firmato i suoi otto gol in Serie A e a Muriel sono venuti gli occhi rossi. Dopo 14’ è entrato (per un errore del tabellone luminoso doveva prendere il posto proprio del panterone!) e in altri 4’ ha ricordato a tutti chi è il secchione: 8 reti anche lui, ma solo in Serie A, 10 le stagionali in 603’. Un gol all’ora, un gol e mezzo a gara. Per lui il solito compitino, e se prima ballava ora fatica persino a esultare. Troppo facile. 'Se entrasse dal 1’ segnerebbe troppo, a raffica…’, dice Gasp. Lasciamo spazio a Zapata allora, che in Primavera sboccia e raddoppia sulla linea. Per Muriel, tanto, c’è sempre tempo. Gli bastano solo quei quattro minuti.
PESSINA NUOVO PAPU- Del Papu Gomez invece, al comple-mese della sfuriata che ha rotto gli equilibri, si è ormai stufi di parlare, scrivere e pensare. In pochi hanno nominato il numero 10 argentino che sui social rivanga nostalgico foto del 2006 e si mostra in ciabatte. I suoi tacchetti li ha ben piantati addosso Matteo Pessina, al primo gol assoluto all’Atalanta. Un regista da Oscar, una spalla anche più ‘all’altezza’ dello slanciato Ilicic, che col monzese si lancia più che mai in area piccola. Diciamo che Miranchuk gli ultimi 9’ sul 5-1 va più che bene. Ma mercoledì c’è il Parma, con un Romero in meno che non è poca cosa. La speranza è di rivedere in campo il bergamasco Mattia Caldara, che un tempo con i suoi gol faceva volare la Dea, mercoledì già sulla scopa. Pensate, prima della rete realizzata da Pessina, l’ultimo italiano ad aver esultato con la maglia nerazzurra è stato Gianluca Mancini, una vita fa. Allora, italiani, pronti a sfidare i colombiani?