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Atalantamania: vai col biondo?
Già, perché, se davvero la linea pensata e proposta una decina di giorni fa da mister Reja, volta a sradicare le fondamenta atalantine dal tradizionalissimo centrocampo a quattro con due punte o una singola con un trequartista alle spalle, fosse più che un'idea, l'islandese farebbe proprio al caso nerazzurro. Costui è un centrocampista duttile, nel senso che può essere riutilizzato al centro così come può essere lanciato nel centrocampo a tre nella zona di interdizione, posizione in cui quest'anno l'Atalanta ha faticato a sostenere i ritmi del gioco, semplicemente perché in squadra non ci sono stati giocatori in grado di promuovere quelle manovre e quelle abilità che tale ruolo richiede. Insomma Bjarnason, se l'interesse per lui fosse veritiero e serio, sarebbe una grande novità. Quest'anno, in mediana alle volte sono apparsi Carmona (o Baselli), Cigarini, Migliaccio ( o Estigarribbia prima che costui si infortunasse). Chiaro che, col rinnovo di Migliaccio, e coll'ipotetico arrivo dell'islandese, evidente è il sovraffollamento nella via di mezzo. Potrebbe rimanere Baselli, anche se non ha dimostrato ancora la maturità e l'efficienza tecnico tattica per sostenere il suo dovere dall'inizio al termine del campionato, ma, al tempo stesso, non si può negare che al ragazzo, tra la fine dell'era colantuoniana e l'inizio di quella rejana, non è stata data continuità. Perchè Baselli potrebbe restare? Perchè su Cigarini ci sono le orme di diverse squadre, vedasi, per esempio, Bologna, Sampdoria e Torino. Il fatto che diversi team lo acclamino, non deve far scalpore: l'ex Under 21, infatti, da due stagioni a questa parte è stato soggetto a un visibile calo rispetto agli albori con la maglia orobica e, specialmente quest'anno, ha arrancato e parecchio. Se il motivo principale di tale regresso fosse dovuto a una mancanza di motivazioni personali, pare molto più logico cedere un Cigarini inerme dal punto di vista morale piuttosto che un giovane, come Baselli, sul quale si potrebbe per lo meno fare il tentativo di lavorare con più costanza, magari con una certezza in più: Birkir Bjarnason.