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Atalantamania: una doppia personalità
Secondo la logica ''meglio un uovo oggi, che una gallina domani'' il pareggio ottenuto domenica scorsa col Palermo ha il sapore di un punto preziosissimo: sotto di due reti per 39', la squadra è riuscita ad accorciare le distanze, ad agguantare il pareggio con lo spirito di un team che, a sguazzare nelle torbide acque dei bassifondi, proprio non ci sta. Denis trasforma il rigore che modifica il tabellino, nei successivi quarantacinque minuti, sigla la terza rete che vale il pareggio e che smorza gli animi dei siculi. Finalmente Denis: è la prima volta in questo campionato che l'argentino va in doppia cifra. Meglio tardi che mai, se non che, voci di stamani, sussurrano un presunto passaggio del Tanque al team di Garcia. Rovescio di medaglia, se aspetti positivi si sono rivelati nella seconda frazione di gioco con i palermitani, quelli negativi, ancora una volta, non sono mancati soprattutto a livello di atteggiamento e cattiveria agonistica: troppo leziosi a metà campo, lenti nel ripartire, pochissime palle finalizzabili in attacco e strafalcioni dalla metà campo in giù in che hanno concesso agli undici di Iachini di andare a segno per ben due volte nell'arco di undici minuti; Carmona e Cigarini non sono al top e Baselli ne deve ancora mangiare di polenta per avere la responsabilità del reparto, dal momento che, è evidente, non abbia ancora la caparbietà e il fisico da titolare inamovibile.
C'è da lavorare: in ambito prettamente tattico, ci si auspica che i nuovi innesti possano rivelarsi determinanti, mentre a livello di approccio alla partita è assodato che, se non si è evoluto in sedici partite, non si può pretendere il miracolo alla diciassettesima. La sensazione è che ci sarà da soffrire per conquistare la salvezza.