Atalantamania: Un primissimo bilancio
La prima burrasca è passata. La ridda delle comproprietà s'è risolta, resta giusto qualche increspatura, ma gli esiti paiono già rivelati. Era il primo bivio, il primo punto fermo per le prime valutazioni sul (poco) mercato che c'è già stato e sul (tanto, a volte troppo) mercato che verrà. Lasciando da parte gli astrusi conteggi alla Oronzo Canà, con un quarto di quello e i sette ottavi di quell'altro, l'incognita delle buste riguarda un paio di nomi importanti.
Vero, la ceralacca si strapperà solo alle undici, ma i cinguettii del mercato squarciano a suon di decibel il silenzio della notte e rovinano il gusto della sorpresa. Sarà dolce, la sorpresa, se Daniele Baselli dovesse essere realmente riscattato dalla Dea: talento delizioso, la giusta esperienza cadetta, un avvenire annunciato come radioso. Spiace essere passati dalla lotteria delle buste, perché quello col Cittadella è un rapporto proficuo e da salvaguardare: l'esplosione di Gabbiadini prima e quella di Baselli poi, contatti da tenere allacciati.
La grana di giornata è invece granata. Migjen Basha sarà appannaggio del Torino, uno sputo di euro in più e tanti saluti a Bergamo. Un onesto mestierante della mediana, che sotto la Mole ha trovato la sua dimensione. Considerati l'infortunio di Cazzola e la partenza di Biondini, avrebbe rappresentato un'alternativa di tutto rispetto. 350Mila euro alla Dea, ben poco rispetto ai due milioni di euro sborsati nella prima campagna acquisti targata-Percassi. A Bergamo resteranno invece Livaja e Canini, operazioni intelligenti.
Si scrive rinnovo, ma si legge incognita. Il futuro di Manolo Gabbiadini è un punto interrogativo, ha le tinte bianconere ma potrebbe ben presto abbracciare altre sfumature cromatiche. E se il prossimo anno non lo si vedrà indossare la maglia atalantina, l'amarezza sarà mitigata dalla pecunia che frutterà la cessione alla Juve della seconda metà del cartellino: se un'estate fa la comproprietà fu pagata 5,5 milioni, va da sé che tra poco si potrà ottenere una bella cifretta. Aggiungiamoci pure i 4,8 milioni provenienti, sempre dalla Torino bianconera, per il riscatto di Federico Peluso. Un bel gruzzoletto, non c'è che dire.