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Atalantamania: sì, vale la pena perdere in Serie A. Ma questo Liverpool va battuto!
REDS ZONE- Soprattutto in questa Serie A 2020/2021, con il turnover Covid, le porte chiuse-degli stadi-ma aperte-tra i pali-perché adesso tutte vogliono fare l’Atalanta, con le Big che frenano, accelerano e frenano ancora. Il campionato è lungo e apertissimo, vale la pena prendersi qualche rischio e qualche KO per portarsi a casa gli ottavi dell’Europa più bella (e molto, molto più corta). Quindi la testa a Crotone ci deve andare, ma il cuore e le gambe dovrebbero rimanere nel frigorifero-Papu Gomez insegna- del Gewiss Stadium. In trasferta spazio ancora ai giovani, alle riserve, perché una seconda opportunità si concede a tutti e perché il Liverpool di Klopp, poi, è un alieno che merita una squadra all’altezza. Calcare il campo come alle 21.01 di ieri, con intensità, pressing e controllo palla dal 1’, è la formula giusta. I reds hanno perso van Dijk e Fabinho, la Dea ha ritrovato Josip Ilicic (che dribbling, che filtranti!) e Duvan Zapata (gol cattivi e decisivi).
SVIZZERO? SI’, (E RINCALZI) NUOVI- Gli schemi in area piccola, con il panterone defilato sulla sinistra, Pasalic al centro con un’improvvisata, Ilicic e il Papu a sbucare a turno, hanno confuso i lancieri in un ’Acchiappa la Talpa’ disperato, cancellato il gioco offensivo di ten Hag, scardinato gli affondi di Gravenberch, quel Pogba del futuro che vorrebbero Juve-Barcellona, già in sfida ieri prima di stasera. E poi c’è lui, Remo Freuler, che in Champions si risveglia, va su ogni palla, tenta persino di eludere la linea di porta, negando comunque a Traore la gioia di vedere il sacco gonfio. E Muriel e Malinovskyi, con buona pace del Papu Gomez, hanno giocato solo un quarto d’ora; Lammers, Miranchuk e Pessina nemmeno. Ci sarà spazio anche per loro, tra una settimana, c’è bisogno di loro, appena un muscolo tira o la fatica pesa. Perché ogni distrazione in Champions, l’Atalanta dovrebbe averlo capito, si paga. La bellezza di 900mila euro a punto. E contro il ‘macellaio’ Liverpool, servono carni fresche.
SASSO, CARTA, FORBICE- Infine, metto su carta una riflessione, per tagliare, con una forbice per affilata, ogni altra protesta scaturita da sassi vari. L’allenatore biancorosso è stato fin troppo corretto a liquidare il fatto con un ‘succede’ perché, è bene dirlo, non deve succedere. Centinaia di nerazzurri sono stati svegli fino all’alba della gara per colorare vie e ponti di Bergamo e dintorni, in altrettanti si sono dati appuntamento per scortare il pullman tra cori, fumogeni e applausi. Ma, purtroppo, basta una persona con un sasso a gettare nel fango sostenitori e squadra, rischiando un’inutile sconfitta a tavolino. Che sia di lezione per l’arrivo del pullman di Klopp, perché i vetri da infrangere sono solo quelli alle spalle di Alisson.