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    Atalantamania: sconfitta illuminante

    Atalantamania: sconfitta illuminante

    La sconfitta contro il Sassuolo è illuminante: quest'Atalanta può lottare solo per la salvezza. La sensazione d'inizio stagione è confermata dai fatti, eventuali velleità già spente sul nascere. Fuori casa si fatica, si arranca, e paiono eufemismi. Manca la grinta, soprattutto. La grinta, già, pedigree dell'Atalanta dei tempi migliori, dell'Atalanta che sapeva farsi più forte di penalizzazioni e avversità.

    L'immagine eloquente è quella di Marko Livaja, non fai in tempo a lodarlo che occorre già bacchettarlo. Prestazione incolore, quasi irritante, e il gol col Bologna che pare lontano quanto la ripresa economica. Spiace, perché l'ex interista, di talento, ne ha da vendere. Ma sprecarlo così... Chissà che i corsi e ricorsi, invece, non si rivelino ancora azzeccati: contro il Bologna, un rilancio sulle orme di Gabbiadini; contro la Roma, magari, una doppietta come lo scorso febbraio.

    Intanto l'emergenza continua, impera, si fa stabile condizione con cui convivere. Bellini fa crack, si ferma il capitano tornato pedina preziosa. Tocca inventarsi soluzioni a volte raffazzonate, altre volte obbligate. La corsia di destra è in tilt, e la sfortuna ci vede proprio bene: esempio ne è Nica, in zona infermeria quando avrebbe le chance di mostrare le sue potenzialità. Quanto farebbe comodo uno Zappacosta...

    La Dea si troverà di fronte una Lupa affamata, ma non più famelica come a inizio stagione. Rinfocoliamo l'ottimismo con i corsi e i ricorsi storici: verrebbe alla mente quello storico 4-1 del febbraio 2012, Marilungo e Denis devastanti, il Comunale che ribolliva. Domenica, però, la realtà sarà un'altra. E rispetto alla scorsa, di domenica, si spera che anche l'Atalanta sia un'altra. Casa, dolce casa?

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