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Atalantamania: 'petalosa' ieri, ma oggi?
Come detto nell’ultimo Atalantamania, Carpi poteva essere essere la tappa della svolta, la partita da cui ripartire per tornare alla vittoria, la quale manca da quella ormai lontanissima casalinga, Atalanta-Palermo dello scorso dicembre. La spavalderia nell’aver creduto, fino alle 15.00 di ieri, che i nerazzurri avrebbero fatto bottino pieno con i modenesi, non solo derivava dalla presunzione circa l’inferiorità dell’avversario ma, soprattutto, dai buonissimi 70’ contro la Fiorentina, contro quella che allora era la terza potenza del torneo, in cui, addirittura, per un attimo si è potuto pensare al colpaccio, se non fosse stato che poi ci abbia pensato la realtà a sbattere in fronte il solito ritornello: giocare a viso aperto, essere propositivi è bello, interessante, ma alla fine vince chi valorizza e concretizza al meglio le occasioni avute e, soprattutto, vince segna, parola di Mati Fernandez e company.
Nonostante la beffa con i viola, il proposito era quello di ripartite dalla buona prestazione, ma quest’ultima sembra essere stata di nuovo una mera apparizione, la solita che l’Atalanta cerca di sfoggiare contro le grandi, giacché con il Carpi si è notata addirittura una involuzione sotto l’aspetto del gioco: solito attacco povero di sostanza, non appetibile, un centrocampo che si è lasciato alquanto desiderare, retrovia non al top, se si considera la poca spinta dei terzini proposti in campo.
Per rimanere in tema col il nuovo termine ‘petaloso’, bisogna dire che la Dea, quella che assomigliava a un meraviglioso fiore destinato a perpetuare la bellezza acquisita all’andata, di petali, ne sta perdendo. Ed ora la attendono in ordine di tempo Juventus, Lazio e Bologna. Un trittico alquanto difficile. Occhio a non rimanere privi di corolla.