Atalantamania: Petagna-Ilicic-Belotti, che triangolo di mercato!
(SUA) ALTEZZA- Dall’alto del suo metro e ottantacinque, il ds Vagnati ha alzato appena il viso per fissare negli occhi Andrea Petagna e prenotare un posto in business class in più. La patente non ce l’ha, in Ferrari da Ferrara non se ne parla, ma a Torino in qualche modo deve arrivare. Quel giocatore dalla giovinezza rossonera, dal passato nerazzurro con vista sull’Europa (ecco che l’Atalanta comincia a comparire…) e, soprattutto, dai 28 gol con assist in 62 presenze alla Spal, è da Grande Torino. Il responsabile dell’area tecnica non può e non vuole arricchire il Napoli, possibile concorrente diretto, che comunque ha già tergiversato acquistandolo ma lasciandolo al club estense fino a fine stagione (già, ma quale sarà la fine?). Ma attenzione, non tutto è così semplice come appare: Petagna-Torino = (Belotti-Napoli) + conguaglio economico, non è l’operazione giusta. Dietro la X c’è una figura da tre lati e tre angoli. Dietro la X c’è De Laurentiis e il suo folle amore per Josip Ilicic. Ma facciamo un passo indietro.
RETTA (VIA)- L’ha bocciato una prima volta al provino più importante, poi si è morsicata le mani da lontano, e infine l’ha adulato invano (“Quando ero in Austria in ritiro col Palermo, mi cercò il Torino, ma anche l’Atalanta”, cit. Andrea Belotti). Un amore mai corrisposto, quello tra il Gallo e la Dea, che adesso potrebbe avere il suo lieto fine. Bergamasco doc, nato a Calcinate, Andrea Belotti è stato uno dei pochi errori nel vivaio nerazzurro, che sa scovare talenti meglio di un cane da tartufo. Scartato da ragazzino e regalato agli amici-nemici dell’AlbinoLeffe, il Gallo ha cantato sempre lontano da Bergamo. Non solo: con l’Atalanta soffre di ansia da prestazione e, nelle 11 volte che l’ha affrontata, non è mai riuscito a segnare. La Dea è la squadra che il Gallo ha affrontato di più senza trovare mai la via del gol. Ma il 2020 ha tutte le caratteristiche perché il simbolo del Toro spezzi l’incantesimo e imbocchi la retta via di casa, divenendo matador dell’Atalanta. Che riabbraccia sempre volentieri i suoi pupilli e che col Papu e Zapata ha in testa un tridente italo-sudamericano.
IL VERTICE- È dal giugno 2019, quasi un anno, che tutte le notti prima di dormire Aurelio De Laurentiis pensa e sogna le magie mancine dello sloveno Ilicic. E figuratevi ora che ha contato 21 gol in 29 presenze, si è commosso sul poker col Valencia ed è rimasto a bocca aperta orecchiando un ‘pallone d’oro’. A naso, ha intuìto che Dries Mertens potrebbe non rinnovare e il sesto senso, con Vagnati in granata, gli dice che è giunta l’ora del ‘Ciak, si gira’. La comparsa, dietro le punte, deve essere Josip Ilicic, il preferito di Ringhio, vicino al Napoli già ai tempi di Ancelotti. Ed ecco che il cerchio triangolare si chiude e tutte le pedine andrebbero al loro posto: il partenopeo Petagna ceduto a Vagnati in quei di Torino, il Gallo Belotti di ritorno all’ovile atalantino e la nonna Ilicic con ago e filo a tessere l’attacco napoletano. Ancora troppo oscure e remote le geometrie di questo mercato, ma da lontano appare nitido, il solito vecchio ed eterno triangolo.