Atalantamania:| Per chiudere in bellezza
C'era l'attesa, e la mazzolata è arrivata. Il deferimento pesa, certo. Ma non incrina l'entusiasmo di un popolo che ha saputo esaltarsi nella stagione più dura, che ha stupito nell'anno più difficile, che ha centrato il record nel campionato più complicato. Ci sarà l'estate dei processi sportivi, forse annacquati come d'usanza italiana, o forse finalmente seri. Fatto sta che l'Atalanta dovrà pagare ancora, nuovamente, per gli errori di un capitano ormai dimenticato. Giusta, l'indifferenza: la peggiore delle condanne, per chi viveva da re e ha tradito il suo popolo. Ma le basi del progetto restano solide e difficilmente intaccabili.
Il rinnovo di Pierpaolo Marino è un mattone fondamentale. Il resto passerà dalla conferma dell'ossatura - anche se uno o due pezzi pregiati, Schelotto e Peluso, paiono sul piede di partenza - e dal puntellamento della rosa con arrivi mirati. Con una stagione che volge al termine, senza più obiettivi da raggiungere, è facile che la testa sia già in vacanza. Si spiegano così le sconfitte contro Milan e Lazio: loro avevano più fame. Non resta che assistere agli ultimi novanta minuti. A Torino, contro gli scudettati. La voglia di chiudere in bellezza, però, c'è. E quindi fare il colpaccio: sgambettare la Juventus.
Riscattarsi dopo due giornate opache, sfruttando il furore che ha sempre contraddistinto la Dea all'indomani delle dure botte extra-pallonare. Porre fine all'imbattibilità juventina, proprio a un tiro di schioppo dal traguardo. Missione ardua e velleitaria. Ma ai limiti del doveroso, se tutti intorno a te faranno festa e ti ritroverai nel non certo ruolo del secondo (nemmeno terzo!) incomodo. E allora addosso, si direbbe a Bergamo, per ritagliarsi una fettina di storia e gioire fino alla fine. Per chiudere in bellezza.