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  • Atalantamania: parenti serpenti, ma il cugino migliore è della Dea!

    Atalantamania: parenti serpenti, ma il cugino migliore è della Dea!

    • Marina Belotti
    Il proverbio prosegue con ‘cugini assassini’ ma, per fortuna, non è questo il caso perché quando Cristian Zapata atterra in area piccola il 'piccolo' Duvan non vuole né pensa di fargli del male, anzi, la pantera dal sangue reale neroblù si rialza sorridendo, certo già che quel rigore si trasformerà in rete perché a batterlo c’è un altro parente. Questa volta il sangue non centra, è un fratello per scelta: il conterraneo Muriel non sbaglia un colpo.

    CON MURIEL&ZAPATA- ‘La vittoria è assicurata’. I due colombiani, insieme, volano che è una meraviglia ma è proprio la parola ‘insieme’ il vincolo necessario perché ciò accada e non è solo questione di gol, anche se in due finora l’hanno già messa dentro sei volte in tre partite, con una media di un gol a testa per gara. Contro la Spal, alla prima stagionale, Muriel subentra al 9’ della ripresa ed è proprio allora che la partita cambia volto, dando il la al ribaltone epico firmato e controfirmato proprio dal numero 9. Con il Torino invece, Muriel resta in panca, ma forse è un lusso che la Dea non si può permettere: a Parma perde ma ieri, appena il ‘bambolotto’ appoggia i tacchetti sull’erba di Marassi, ecco che ancora una volta tutto cambia: la spinta, l’aggressività, il valzer delle punte, lo stesso ballato dal cugino più piccolo in extratime. Forse è proprio questa presa di coscienza-per vincere l’Atalanta deve averli sempre in campo insieme-ad indurre Gasperini a non togliere più El Valenciano, nonostante il suo ginocchio voglia e necessiti altro. Niente da fare, di Malonovskyi proprio non si fida, e adesso i nerazzurri sperano che le gare senza il duo colombiano siano solo due. Ma intanto, a due giorni dalla prima di Champions, la notizia è di quelle brutte: con la Dinamo, la vittoria è tutt’altro che assicurata.

    PROPRIO NON VAR- Ancora è troppo fresco nella mente dei bergamaschi l’episodio chiave nella finale di Coppa Italia, con Bastos che gioca a pallavolo e il Var che resta muto ad ammuffire, per non iniziare a pensar male. Da casa Lotito si passa a casa Preziosi, e c’è ancora qualcosa che non funziona: il rigore sacrosanto a favore dell’Atalanta deciso minuti dopo- quello inesistente a vantaggio del Genoa concesso subito, senza consultare il Var. E, a fine partita, si scopre anche il perché: il Var si era rotto, scuse e tanti baci. Una motivazione e un mea culpa sufficiente? No. Senza la magia dello Zapata giusto, saremmo qui a parlare di un’altra partita, con un tabellino ingiusto sancito da un arbitro in bambola. Perché, se il Var è effettivamente rotto e non può essere consultato, la partita va interrotta, come tra l’altro già successo. Un pit stop regolamentare, tanto quanto il passaggio di borracce e il taglio delle maniche. Il Var si sarà anche rotto, ma ora anche l'Atalanta, a cui non è sfuggito che il fuorigioco millimetrico di Gosens, Var o non Var, hanno avuto occhi di lince e prontezza di riflessi per segnalarlo subito. Ma il tridente nerazzurro è più forte della tecnologia e di chi continua a guardare storto questa favola provinciale.

    QUI SI FA LA STORIA- E ora finalmente-perché Gasperini non ammetteva altrimenti-testa alla Dinamo Zagabria e alla prima gara in Champions League. 'La miglior squadra' cita l'inno Champions e quindi, Muriel a parte, tutti i titolatissimi dell'Atalanta scenderanno in campo dal 1'. Per portare a casa un risultato utile, la Dea dovrà fare tesoro della gara di ieri, magari con un pizzico di precisione in più nell'inquadrare la rete e sfruttare al meglio le occasioni. Lucidità della difesa per 90', falli solo laddove è necessario, corsa, tanta, perché è quello che le riesce meglio. E poi, soprattutto, la capacità di saper soffrire e resistere. Loro hanno giocato (e vinto) venerdì con l'Istria, l'Atalanta dovrà essere più brava a riprendere le forze e fare della continuità la sua arma vincente. L'altra, contro la dinamite avversaria, sono le goleade: la squadra croata ultimamente si è limitata a insaccare una volta sola e, se il reparto offensivo Made in Bg ingrana, il loro unico gol rimarrà quello della bandiera. 
     

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