Atalantamania: nel segno del Mondo e nel sogno d’Europa
IL MONDO È MIO- “Io, vagabondo che son io, vagabondo che non sono altro…”: l’Atleti Azzurri d’Italia si ferma, commosso, per ricordare il suo Emiliano. Non un minuto di silenzio, solo uno scrosciare di applausi con la pioggia che bagna il volto già rigato dalle lacrime di tutti gli atalantini che gli volevano bene. Lui ha vagabondato negli anni con Toro, Fiorentina e Atalanta, che ieri hanno vinto rendendogli onore. E spera che ora sarà la Dea a vagabondare, nel sogno e nel segno di un’altra Europa, a cominciare da Petagna, che quel gol lo sognava da tempo.
LA MAGLIA SUDATA- Si spoglia della maglia come delle critiche e delle delusioni che in quella stessa partita l’hanno attanagliato. “Fai vedere chi sei”, deve avergli detto il Gasp all’intervallo, che l’ha trovato in ottima forma nonostante le sue numerose ernie, e il gol numero sei (tra campionato e Coppe) Petagna l’ha segnato davvero. Ha avuto la testa per andare oltre la sfortuna e insaccare. Mai giallo fu così gradito. Anche perché, raccogliendo da terra quella maglia numero 29, esibita alla Curva, Masiello ha predetto e anticipato di pochi minuti il suo momento di gloria con la sua, di maglia.
CHE SQUADRA! - Una maglia che è molto cara a Masiello, a cinque partite dall’abbattere il record di presenze con lo stesso numero 5 stampato sulla stoffa nerazzurra: 139 con il Bari, 135 con l’Atalanta. Ma non è stato il solo ad aver dato il massimo ieri pomeriggio: in periodo pasquale, il Papu Gomez è resuscitato in tutto il suo splendore, Petagna, che ha subìto la passione nella via crucis verso il gol, ha poi fatto spuntare una dolce sorpresa nell’uovo, mentre Castagne e Freuler sono volati in area più in alto delle colombe. Il povero agnello sacrificale l’ha incarnato l’Udinese, fino a ieri bestia (bianco)nera della Dea, ma martedì potrebbe essere la Samp, che ieri ha perso contro il Chievo. Insomma, l’Europa è a un passo e, a dispetto della data, non si tratta di un pesce d’aprile.