Redazione Calciomercato
Atalantamania, le assenze, i cambi, la presunzione: ecco cosa ha fatto perdere alla Dea la vetta
LE ASSENZE- Aveva sopperito fino ad ora, magistralmente, soprattutto in difesa, ma ieri le assenze di Musso, Palomino, Djimsiti e Toloi, tutto il pacchetto completo, si sono fatte sentire. Pereyra e Beto confondevano senza dare punti di riferimento e il lavoro da fare per i giovani Okoli e Scalvini era doppio, triplo quando ci si metteva anche Deulofeu. La speranza ora è di recuperare l’albanese già martedì, come aveva svelato Gasperini alla vigilia, e averlo quindi per il Sassuolo.
I CAMBI- Sappiamo tutti che Muriel non ha i 90’ nelle gambe, non li aveva nemmeno quando interpretava il risolutore dalla panca, non li ha ora quando svolge la pratica e lascia il campo sul più bello. Ma gli ultimi minuti sono i più importanti, quelli decisivi, e Lookman aveva dato anche meno del colombiano. Certo, rischiava il rosso dopo l’esultanza mal interpretata, ma il Gasp non è uno da questi calcoli. Malinovskyi e Hojlund servivano per il 3-0 e invece sono stati spettatori del 2-2. La squadra si è seduta al loro ingresso, impossibile farlo con Lookman e Muriel a scalpitare a tutto campo. Ormai ‘LookMuriel’ è a tutti gli effetti la nuova coppia d’assi dell’area nerazzurra. Guai farne a meno. E poi Ederson e Soppy, pronti a entrare poco prima del 2° gol nemico e bloccati all’ultimo dal Gasp: magari, interrompendo il gioco sul più bello, l’Udinese sarebbe stata meno entusiasta e Demiral avrebbe avuto 30’’ in più per capire di marcare bene e meglio Perez. Ma col senno di poi...
LA PRESUNZIONE- Se la sentiva già un po’ in tasca questa vittoria. L’Atalanta di qualche mese fa sapeva benissimo che anche sopra di 4, avrebbe potuto perderla. La Dea di oggi invece era forte e in fiducia. Aveva tenuto l’1-0 di misura respingendo tutti gli assalti della Roma, molti di più di quelli bianconeri, così come quelli della Fiorentina solo una settimana prima. Ieri era sopra addirittura di 2, aveva imparato a compattarsi, difendere e soffrire. Impossibile perdere. E invece, proprio quando molli un po’, quando parti un secondo in ritardo (Sportiello su Deulofeu) e sei troppo tenero sul salto in alto di Perez (Demiral), ecco che arriva il pari. In 11’, su due calci da fermo (punizione e angolo), un’Atalanta troppo sicura di sé è stata punita. Errare è umano, anche per una Dea, sta a lei ora non perseverare.