Atalantamania: la vendetta di Petagna “è servita”
UNA SPAL..LATA AL PASSATO – La prende in mano Petagna e quello che ci scrive fa male ai bergamaschi: prima doppietta in Serie A, quella di un attaccante più di una volta criticato, che esulta con un grido di liberazione alle prime avvisaglie del suo digiuno a Ferrara. Ora in tanti rimpiangono la sua fisicità, la sua invadenza, la sua voglia di rivalsa, pagata a care spese: perché la spesa più cara, Duvan Zapata, non piace più, è un gioco vecchio, meglio tornare a quello con garanzia di Petagna. Ma siamo sicuri sia davvero una garanzia? I giocatori non si giudicano da una gara, certo è che Zapata deve darsi una svegliata, così come il Papu e i vari Rigoni-Pasalic, fantasmi di Cristante. La vendetta di Petagna, se la ride sopra i baffi, è stata servita: è servita alla Dea per capire che deve invertire la tendenza, dimenticandosi una volta per tutte l’Europa e ritrovando quel mordente e il bel gioco che la rendevano unica e temibile.
BENTORNATO JOSIP – Una delle note positive, o per meglio dire, l’unica della serata, è il ritorno in campo del fantasista che la scorsa stagione aveva fatto ammattire le difese avversarie con il 72 sulle spalle, al posto di un Rigoni che rigava storto. Chiaro, inimmaginabile o quasi pensare di ritrovarselo già col ritmo partita, ma l’ampio scorcio di gara visto a Ferrara lascia ben sperare sul pronto recupero fisico dello sloveno. Quello mentale sembra già a buon punto: complice la serata incolore del Papu, Ilicic ha preso per mano la squadra nei minuti finali, duettando con gli attaccanti e costruendosi l’azione che avrebbe potuto rimettere tutto in corsa nei minuti finali. Riguardando le immagini, appare ancora più di qualche dubbio sul fallo al limite (in tutti i sensi) dell’area: un rigore, magari realizzato dal buon Josip, lo avrebbe riconsegnato definitivamente alla piazza bergamasca.
SUONA LA CAMPANELLA – Ora però le vacanze devono finire. Perché siamo a settembre e, come in ogni scuola che si rispetti, è il tempo di rimettersi sui banchi con matite e quaderni. Certo, non ci sarà più la lezione del giovedì, ma ogni fine settimana c’è da superare una prova mica da ridere: i prossimi professori si chiamano nientemeno che Donnarumma e Higuain, all’Istituto, che tanto comprensivo non è, “San Siro” di Milano. Se la Dea non vuole farsi trovare un’altra volta impreparata deve concentrarsi, studiare, sicura dei capitoli oggetto di verifica: è tempo che Gian Piero Gasperini dia un’identità alla squadra, con titolari fissi almeno fino al break. Per non venire rimandato e rimandare, al prossimo settembre, un altro ritorno in UEL.