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Atalantamania:| La settimana enigmistica
La settimana della passione e delle passioni. E' quella che si è aperta in casa Atalanta: sette giorni cruciali, dentro e fuori dal campo. Le vacanze agli sgoccioli, le rituali visite mediche, il raduno e le prime sudate stagionali. E poi ancora la presentazione ufficiale, la partenza verso Rovetta, sede del ritiro, e la tradizionale Festa della Dea, appuntamento fisso per gli innamorati di Atalanta. Ma soprattutto l'audizione, fissata per venerdì, di Cristiano Doni dinanzi al procuratore federale Stefano Palazzi: una data cruciale, soprattutto perché lo scandalo scommesse ha minato non poco le fondamenta della nuova stagione atalantina.
Ma sarà anche la settimana in cui dovranno essere definiti i primi colpi del mercato atalantino: la casella acquisti è ancora vuota, nonostante la ridda di nomi che si è scatenata sin da maggio. Un rallentamento imprevisto, a cui si dovrà necessariamente ovviare. E farlo in fretta, perché in serie A non si può certo improvvisare. La spada di Damocle del calcioscommesse preoccupa, ma non fa certo paura, almeno secondo l'ottimismo sfoggiato dalla dirigenza. Domenica si svelerà la nuova Atalanta, che ripartirà comunque da Cristiano Doni, nonostante tutto e tutti: allo stadio di Bergamo, in occasione della presentazione ufficiale, i tifosi atalantini dimostreranno ancora una volta il loro amore verso quella bandiera che non si vorrebbe mai ammainare, che anche lo scorso anno - contro ogni previsione - si è rivelata decisiva ai fini della salvezza.
Sette giorni di fuoco, per ascoltare le prime vibrazioni della nuova Atalanta. Come sarà? Tanti gli enigmi, che dovranno essere risolti velocemente e tramutarsi in solide certezze. Il primo volto nuovo dovrebbe essere quello di Andrea Masiello, ottimo rinforzo per la difesa, ovvero il reparto da cui passerà la salvezza. Sarà anche la settimana degli addii: salutato già Leo Talamonti, idolo dei tifosi ora tornato nella madrepatria, anche Migjen Basha e Francesco Ruopolo, arrivati solo un'estate fa, sono con le valige in mano. Aspettando qualche colpo in entrata, magari dal sapore sudamericano...