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    Atalantamania: la primavera nerazzurra

    Atalantamania: la primavera nerazzurra

    Sarà una coincidenza ma, l’avvento della primavera, è corrisposto con la rinascita atalantina che, finalmente, dopo la bellezza di 14 giornate, è ritornata al successo.

    Clima ad alta tensione: questo quanto si respirava in quel di Bergamo a poche ore dal match col Bologna, sentito dall’ambiente come l’incontro da dentro o fuori. Serviva un abbaglio, un barlume di luce per, non solo risollevarsi in classifica, ma, soprattutto, per ripigliarsi psicologicamente, giacché, dopo la sconfitta con la Lazio, rumors dagli spogliatoi riferivano di una squadra che a gennaio si era appoggiata sugli allori e che mai avrebbe pensato di cadere in un tunnel simile. Con l’aggiunta di un mister Reja stanco, molto stanco della situazione. Ecco perché vincere ieri era importante oltre che un imperativo. E l’Atalanta l’ha fatto non esprimendo sicuramente l’eccellenza del gioco proposto all’andata, ma l’ha conseguito con impegno e quella sana cattiveria che da troppo tempo mancava a questa squadra. 

    Lo spirito di gruppo ha sicuramente prevalso sulla truppa emiliana, giunta alla Città dei Mille in stile ‘turista per caso’, come se non avesse più nulla da chiedere a questo campionato. E la Dea ha saputo approfittarne. Ma, alla fine, i singoli hanno fatto la differenza: il ‘solito’ Gomez, sempre sul pezzo, sempre pungente in attacco; Diamanti che, oltre ad aver segnato è stato pure autore dell’assist per la segnatura dell’argentino. E qui una domanda sorge spontanea: possiamo permetterci di tenere in panchina uno come Alino? Assolutamente no perché, non sarà in super condizione, ma ha la tecnica che può far la differenza. Ben tornato anche a Stendardo che mancava sul campo dai tempi del battibecco col tecnico goriziano. 

    Volessimo cercare il pelo nell’uovo, ieri, Pinilla avrebbe meritato la sostituzione nel secondo tempo e, spontaneo,  è pensare che mister Reja non l’abbia voluto metterla in atto in virtù del confronto, durante l’outside , in quel dell’Olimpico. Oltre al fatto che ieri anche Raimondi e Kurtic hanno avuto qualche battibecco con l'allenatore a partita in corso. Della serie: l’Atalanta torna a far risultato sul campo ma ci sono ancora cose da smussare.

    Ciò che conta, ad ora, è la vittoria. Col tempo e, con la giusta continuità, si potranno sciogliere anche le incomprensioni che queste infinite 14 partite hanno creato tra i membri del collettivo. Sperando che i tre punti ottenuti non siano una mera rondine che, da sola, non può fare primavera. 

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