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    Atalantamania:| La pazienza giusta

    Atalantamania:| La pazienza giusta

    'Si chiude'. 'Anzi no, è tutto ancora in alto mare'. Il copione è sempre quello, immutato ogni estate: la certezza te la dà solo la fatidica firma. Le voci ti lasciano con un pugno di mosche: conta la sostanza di un contratto. E il mercato atalantino resta fermo al palo, in attesa della virata decisiva. Servirà pazienza, servirà la virtù dei forti. Il nodo principale resta Manolo Gabbiadini. La Juve non vuole farselo sfuggire, ma ogni trattativa impone le sue condizioni. Quelle dell'Atalanta sono chiare: un bel gruzzolo di milioncini e preferibilmente che il giocatore non sia lasciato in prestito a una diretta concorrente.

    Le contropartite tecniche fin qui ipotizzate lasciano il tempo che trovano: Pazienza (quello con la 'p' maiuscola) ha un ingaggio elevato e non è proprio la prima scelta per ricostruire un centrocampo orfano di un grandissimo interprete come Luca Cigarini; Motta è un cavallo di ritorno che non entusiasma troppo. Qualche giovane della cantera bianconera, invece, appare come più appetibile. Si attendono sviluppi. Medesimo discorso per Federico Peluso, che era a un passo della Juve e ora si ritrova nel limbo dell'incertezza. L'ammiccamento del Manchester City non ha prodotto conseguenze concrete, il suo destino è ancora tutto da scrivere.

    Di ritorno in ritorno, da uno che non si concretizzerà (Motta, a cui si aggiunge il 'no' di Migliaccio) a un paio che sembrano plausibili. Quello di Max Donati è un tormentone che si perpetua a ogni sessione di mercato. E anche in questo primo abbozzo di trattative, of course, il nome è tornato prepotentemente di moda. Sotto ovviamente c'è qualcosa: il giocatore tornerebbe volentieri a Bergamo e sarebbe una pedina che ben s'inserirebbe nello scacchiere di Colantuono. E c'è anche quel Davide Brivio cresciuto nel vivaio atalantino e reduce dalla buona esperienza di Lecce: potrebbe essere l'erede di Peluso. Ma per il rendez vous occorrerà appunto conoscere il futuro del numero 13 nerazzurro. Servirà pazienza, appunto. Ma quella con la 'p' minuscola.

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