Atalantamania, la formula del Gasp perde pezzi. È tutto da rifare?
CALO STRUTTURALE- Sicuramente un po’ di stanchezza la paghiamo visto che anche il Napoli capolista ne risente, ma mister Gasperini inizia a crucciarsi: e se arriva a mettere in discussione il suo asso nella manica, allora significa che è grave. Perché non è più questione di mancanza di volontà o di poca lucidità: la Dea non subisce gol in contropiede o scoperta, ma quando la rosa in campo è ben schierata. Un calo strutturale che porta a due drastiche soluzioni: cambiare il modulo o rivalutare i singoli.
TATTICA…MENTE- Sì, la tattica mente: sono bugiarde le buone prestazioni e le occasioni da gol che piovono ma restano sospese tra l’area piccola e la rete prima di gonfiare l’altra porta, quella alle spalle di Berisha. Insomma, c’è qualcosa che non va nell’atteggiamento tattico dell’Atalanta. Non scrivere più con balda sicurezza il solito 3-4-3 in alternativa al 3-4-2-1 può apparire strano o addirittura innaturale, ma gli avversari ormai sanno dove farci male. Appena i nemici incastrano e chiudono Petagna, perdiamo forza e intensità in attacco, freniamo gli avanzamenti, oltre che le azioni da gol. Un peccato sarebbe invece stravolgere la tanto salda muraglia atalantina a tre con un forza 4: Caldara, Toloi e Palomino hanno dimostrato anche ieri che nelle partite a tris non hanno rivali.
PERDIAMO PEZZI- L’organico però non è più quello dello scorso anno e non tutti riescono ad adattarsi al nuovo modulo. Si veda l’esempio di Paloschi che con Gasperini non rendeva nemmeno un tiro in porta e con la Spal a pochi minuti dal via quasi ci frega. Ieri Haas ha fatto il suo emozionante esordio in A e anche Gosens, zitto zitto, sta strappando sempre più spazio ai titolari: cambiare gli incastri per far quadrare di nuovo il puzzle può essere la migliore soluzione possibile. Anche perché alcuni pezzi iniziamo a perderli, e che pezzi: dopo il problema al retto femorale di Toloi e la borsite di Gomez, Ilicic è tornato indisponibile e non è la prima volta.
SOSTA TOSTA- Un lavoro duro e di fino quello della rivoluzione di pedine e atteggiamento tattico in una squadra e non basterà di certo una settimana di sosta dove, tra l’altro, quattro pedine vitali saranno via con le nazionali. Al ritorno non ci sarà più tempo perché a Bergamo salirà la febbre a 40 per una quaresima di fuoco tra Europa, Coppa Italia e serie A. L’ideale sarebbe vivere ‘Una settimana da Dea' con l’illuminazione del Gasp che scrive una nuova formula vincente. La mente del mister ha già iniziato a sfarinare idee e “chi dice che è impossibile, non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo”. Del resto lo disse proprio Albert Einstein, uno che di formule se ne intende.