Getty Images
Atalantamania: la differenza tra me e te
Entrambi sono accomunati da un'annata caratterizzata dalla ''magra da gol'', sebbene tra i due il vero goleador sia Denis: l'argentino infatti, partendo dal suo arrivo all'Atalanta nel 2011 sino ad arrivare ai nostri giorni, ha segnato ben 48 reti, contro le 35 di Mauricio, dislocate tra Palermo, Cagliari e Genoa: ben tredici gol in meno che hanno fatto di ''Pini'', dal suo approdo a Bergamo lo scorso gennaio, più un'alternativa da inserire in corso partita che un titolare inamovibile. Eppure, rovescio di medaglia, Pinilla si è rivelato più determinante di Denis nel corso di questo campionato. Classifica marcatori alla mano, Pinilla si stabilizza, con 5 segnature, un gradino sopra Denis che ne ha totalizzate 4 e, di questa cinquina, tre sono state reti sopraggiunte in zona Cesarini e, in quanto tali, decisive: con la casacca del Genoa Pinilla ha messo la firma prima del triplice fischio contro la Lazio ed ha segnato il risolutivo 2-1 contro il ChievoVerona; ma ''Pinigol'' last minute, sicuramente, ha lasciato l'impronta più profonda contro il Cagliari con la maglia nerazzurra: quel gol al Comunale allo scoccare del 48' del secondo tempo, pesa come un macigno a livello di classifica perchè l'Atalanta, in quell'occasione, ottenne la vittoria che, associata a quella acquisita in Sardegna, sta delineando la discrepanza tra Atalanta e Cagliari. In virtù di questa opposizione legata al discorso salvezza, tra bergamaschi e sardi, un'altra partita che oggi sta ''giocando'' a favore degli orobici è stata quella col Milan contro il quale la truppa di Zeman ha perso 3-1, mentre l'allora undici di Colantuono vinse di misura grazie a Denis, l'unica occasione decisiva del sudamericano dall'inizio del nuovo anno.
La punta cilena, in vista del prossimo match casalingo col Torino, dovrebbe partire dal primo minuto e ha la chance di poter ''rubare'' spazio ai contendenti del reparto, considerando che Denis non ci sarà causa squalifica. Di questi tempi, con un posizionamento di classifica che parla non chiaro, chiarissimo, serve fare punti, prestazione buona o malvagia, ormai, non conta più. E, sorvolando sui numeri che piangono per i nostri cannonieri, appelliamoci, per lo meno, al giocatore dal gol del last minute se può fare la differenza.