Atalantamania: la Dea, viola di rabbia, vede rosso!
Marina Belotti
Gli episodi che contesta l'Atalanta a fine gara sono due: il rigore per fallo di mano di Maehle e il gol annullato a Djimsiti. Effettivamente, la questione è complicata. Come si fa a capire se il danese poteva impegnarsi di più a nascondere il braccio? E conta davvero che Zapata, pur non toccando la sfera nell’azione del gol, sia in fuorigioco? Il regolamento, in entrambi i casi, punisce l’Atalanta e avvantaggia la Fiorentina. Un regolamento aggiornato e cambiato una miriade di volte, con altrettante diverse interpretazioni. Tanto che anche Valerio Marini è parecchio confuso, e si rivolge sempre al Var. Non vi dico cosa ne è del calcio giocato…si lamentano dei giovanissimi, incollati allo smartphone e poco avvezzi a riempire i cortili con due porte e un pallone, e poi hanno ridotto lo sport più amato del mondo a questo: 22 giocatori con gli occhi fissi su uno schermo piccolo così, quello del Var, per almeno 6’ abbondanti, il tecnico che tira fuori il cellulare per rivedere meglio azione e moviola. E poi, se davvero si è così puntigliosi, a Bonaventura che alza il gomito - e lo allarga! - a sfera lontana su Maehle, andava estratto il rosso. Invece no e, ancora una volta, si perde la partita. Non tanto per il risultato, ma perché a farla da padrona sono le dichiarazioni post gara di Gasperini e di Marino, a riempire i giornali sono le parole e non le azioni. Dei ribaltamenti continui di fronte, dei cross di Vlahovic e di Zappacosta, nessuno parla più. 11 E LODE- Di rigori sbagliati, in questa calda estate di europei e qualificazioni Mondiali, se ne sono visti parecchi. Eppure al Gewiss Stadium si fa 3 su 3. Dusan e Duvan re del dischetto, e i portieri possono solo buttarsi dalla parte sbagliata. Peccato perché l’Atalanta di solito dà del tu ai record e Sportiello finora era considerato un para rigori: 6 negati in carriera, ma nell’ultimo anno sono saliti a 40 i subìti.
COME SI FA SENZA BOGA? - Adesso in Champions col Villarreal serve la svolta vera, la prova del nove dopo Torino, Bologna e Fiorentina. Servono i migliori in campo, che ieri sono stati risparmiati: con Malinovskyi e Gosens, l’Atalanta cambia volto e ritmo. E, con Ilicic senza mal di schiena e Muriel senza lesione muscolare, svolta anche la partita. Si è sentita ieri sera, soprattutto nei minuti finali di assedio nerazzurro, la mancanza di una punta che la infilasse per il pari. “Non abbiamo agito nel reparto avanzato e non me lo aspettavo”, ha svelato il Gasp. Diverso dall’“abbiamo già sei attaccanti e sono tantissimi” della vigilia. Se ci fosse stato quel Boga tanto ricercato, ma anche un Berardi, un Petagna o uno Zaccagni, forse staremmo parlando di diagonali, traverse, altri gol. Di campo, non di inquadrature fuori campo.