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    Atalantamania: la Dea vince fuori dalle mura di San Siro

    Atalantamania: la Dea vince fuori dalle mura di San Siro

    • Sabrina Fratus
    Si poteva scommettere di tutto, perché, all'alba di Inter-Atalanta ogni pronostico era fattibile. Perdere era tra le soluzioni. Ma non perdere così: l'Atalanta incassa a San Siro ben sette gol, una sfilza di sberle che hanno il rimbombo della più totale disfatta e di una vaga forma di umiliazione.

    Di fronte a un esito di questo tipo, nessun alibi può tentare di giustificare la squadra, così come perdere 2-0 o 7-1 poco significa, giacché i punti non acquisiti son sempre quelli, ovvero zero. Sta di fatto che l'unica colpa (se si può definire colpa..) di questo ko difficile da digerire risiede nel 'solito' atteggiamento gasperiniano: che si affronti una squadra provinciale o una big, l'undici titolare gioca alto, spavaldo, cerca di proporre la propria idea di gioco, solo che, quando affronti poi team blasonati come quello di Pioli, il rischio di incappare in una figuraccia non è alto, è altissimo.

    Una gara non azzeccata, tuttavia, non compromette nulla ne, tantomeno, promette: l'Atalanta dei record, quella che fino a sabato scorso era quarta in classifica, rimane ancora grandiosa per il campionato meraviglioso che sta facendo e per dimostrare che la sua è o potrebbe essere una caricatura da assetto europeo ha ancora tempo fino al 28 maggio.

    In attesa del Pescara, prossima avversaria e papabile preda per il pronto riscatto, una lezione di sportività l'ha data la tifoseria bergamasca: ad attendere il rientro della squadra a Zingonia, c'erano circa mille e più tifosi per osannare e sostenere gli uomini di Gasperini. Anche nei momenti più delicati, anche dopo una batosta come quella di San Siro, i supporters nerazzurri non mancano del loro calore. E l'Atalanta ha vinto così anche ieri.

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