Atalantamania: la Dea sfata il tabù, Ri-Habemus Papu
CAPITANO CAPOLISTA- “Andavo a cinquanta all’ora per trovare la rete mia” sembra cantare il Papu ieri sera, che non si limita a bailare come suo solito sulla pista dell’Atleti Azzurri d’Italia. Era dal 30 dicembre del 2017, fa un po’ specie dirlo, che non si vedeva un gol del capitano tra le mura amiche: contro i ciociari l’ha imbucata due volte per arrivare ai suoi '50 Special', arricchiti da due assist d’autore. Anche se, a dirla tutta, il suo primo fan un segreto l’ha svelato: “Voleva uscire 20’ prima per risparmiarsi col Copanaghen, ma io volevo fargli fare un altro gol”, ha confidato un Gasp finalmente sorridente. Ora il trascinatore della Dea, capocannoniere di Serie A al primo round, è tornato in tutto il suo splendore: un Papu a tempo pieno. Con Ilicic a casa dall’ospedale, tra qualche settimana gli splen-denti saranno due: lo sloveno un 7 sulla maglia ce l’ha già, altro che Ronaldo e Dybala…
RETE 4- Tra Sky e Dazn, si sa mai che i diritti di alcune gare se li prenda pure Rete 4, ma tranquilli, mi riferisco alle reti firmate da questa Dea capolista. Prima tra le prime proprio in virtù del poker con cui ha punito Sportiello, non certo il benvenuto tra i pali orobici. Questa Atalanta ‘avanti tutta’ ha il vizio del gol facile: venti, una raffica di reti insomma, in cinque partite, con soli tre gol subiti. Per non avere un portiere titolare (Gollini si è dimostrato pronto all’incarico, almeno in campionato) e una difesa orfana di Caldara e Palomino, non è niente male. Djimsiti se la cava, ma contro il Copenaghen servirà quella cattiveria in più tra la mediana e la porta nell' evitare palle e pali nocivi.
SUPER MARIO- Pasalic passa l’esame: il super Mario dei nerazzurri, osservato speciale dal 1’, si destreggia - anche col mancino - da veterano. Si adatta perfettamente alla sua posizione, macina km senza stancarsi – nonostante gli allenamenti col Gasp lascino col fiato corto i nuovi arrivati – e ci vede lungo sotto porta. Non sbaglia i passaggi in area piccola, frantuma lo specchio e ha l’eleganza di regalare l’esultanza al Papu tuttofare. E che dire di Hateboer, già ribattezzato il ‘nuovo Conti’ atalantino: si muove lesto come il milanista e adesso che ha scoperto la gioia di allargare le braccia dopo un gol, chi lo ferma più? È nata una sfida interna per “Chi vuol essere capocannoniere?” e il colpo di scena è che a perdere i primi punti è proprio Barrow: sotto scacco, i ciociari mangiano il re nero, che resta di magra. Per fare il pieno- di oro nero - deve imparare a chiedere l’aiuto a casa, altrimenti lo switch con Zapata sarà inevitabile.