Atalantamania: la Dea non si salva, urge Boga!
NON METTE LE ALI- Non hanno funzionato le coppie a Marassi. Djimsiti-Demiral nel centro-destra non sono certo Toloi e Palomino che, in quella posizione, si lanciano in profondità e lanciano inserimenti, cross e zuccate precise dagli angoli. A centrocampo, Freuler-Koopmeiners insieme danno meno soddisfazioni delle combinazioni Freuler-de Roon e il duo tutto orange de Roon-Koopmeiners. Nessuna intesa nell’abbinata Zappacosta-Hateboer sugli esterni, per nulla abituati a giocare in coppia, che hanno detto addio al gioco sulle fasce. Zapata e Muriel hanno deluso, pur alternati nei due tempi ed infine bocciato anche il tandem russo-ucraino Malinovskyi-Miranchuk: ha ragione il Gasp, i due si sovrappongono, confondendosi a vicenda e concretizzando ben poco. Per entrambi non c’è posto, e il Genoa ieri sera ha alzato la mano e fatto la sua offerta: il 59 può rimanere al Porto Antico.
BOGA- In cambio la Dea chiuderà l’affare del secolo col Sassuolo, Percassi si farà un auto-regalo di Natale per sopperire la mancanza della quota 40 da scartare sotto l’albero. Perché se vai a uomo, e Sheva l’aveva capito nel pre partita, inizi a marcare stretto, vinci i duelli e metti un pullman in area piccola (un plauso ai super Bani e Sirigu), strappi l’identità all’Atalanta e la annulli. Un’identità che ormai, dopo cinque anni e rotti si conosce a menadito, ma la carta Boga, con la sua fantasia, lo spirito d’improvvisazione e il ruolo (quello piace al mister), può cambiare le carte d’identità e le carte in tavola. Anche il modulo può mutare per sorprendere gli avversari con un sovraffollamento in più in area piccola. Urge l’investimento, per la Champions del futuro (la Juve ora è a -4), per l’Europa League del presente, per rivendicare le Coppe Italia del passato.