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  • Atalantamania: la Dea non si salva, urge Boga!

    Atalantamania: la Dea non si salva, urge Boga!

    • Marina Belotti
    Mettici la stanchezza, lo strascico post Roma, per la disillusione del pari e il poker pesante dopo sei vittorie di fila, la volata da record dei 38 punti nel girone d’andata che tanto dà ma tanto toglie, un Genoa che ha la fame della sopravvivenza, un assetto di gioco, quello nerazzurro, che ormai si conosce a memoria (le squadre che si chiudono hanno sempre rubato punti alla Dea), le assenze che pesano, Gosens e Boga, tutte sulla sinistra. A parte Palomino e qualche guizzo di Koopmeiners, l’Atalanta non salva nulla della gara di ieri sera e rimanda, ancora una volta, l’agognata salvezza.
     
    NON METTE LE ALI- Non hanno funzionato le coppie a Marassi. Djimsiti-Demiral nel centro-destra non sono certo Toloi e Palomino che, in quella posizione, si lanciano in profondità e lanciano inserimenti, cross e zuccate precise dagli angoli. A centrocampo, Freuler-Koopmeiners insieme danno meno soddisfazioni delle combinazioni Freuler-de Roon e il duo tutto orange de Roon-Koopmeiners. Nessuna intesa nell’abbinata Zappacosta-Hateboer sugli esterni, per nulla abituati a giocare in coppia, che hanno detto addio al gioco sulle fasce. Zapata e Muriel hanno deluso, pur alternati nei due tempi ed infine bocciato anche il tandem russo-ucraino Malinovskyi-Miranchuk: ha ragione il Gasp, i due si sovrappongono, confondendosi a vicenda e concretizzando ben poco. Per entrambi non c’è posto, e il Genoa ieri sera ha alzato la mano e fatto la sua offerta: il 59 può rimanere al Porto Antico.
     
    BOGA- In cambio la Dea chiuderà l’affare del secolo col Sassuolo, Percassi si farà un auto-regalo di Natale per sopperire la mancanza della quota 40 da scartare sotto l’albero. Perché se vai a uomo, e Sheva l’aveva capito nel pre partita, inizi a marcare stretto, vinci i duelli e metti un pullman in area piccola (un plauso ai super Bani e Sirigu), strappi l’identità all’Atalanta e la annulli. Un’identità che ormai, dopo cinque anni e rotti si conosce a menadito, ma la carta Boga, con la sua fantasia, lo spirito d’improvvisazione e il ruolo (quello piace al mister), può cambiare le carte d’identità e le carte in tavola. Anche il modulo può mutare per sorprendere gli avversari con un sovraffollamento in più in area piccola. Urge l’investimento, per la Champions del futuro (la Juve ora è a -4), per l’Europa League del presente, per rivendicare le Coppe Italia del passato.
     

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