Calciomercato.com

  • AFP via Getty Images
    Atalantamania: la Dea è tornata, Miranchuk vuole la Champions!

    Atalantamania: la Dea è tornata, Miranchuk vuole la Champions!

    • Marina Belotti
    In Serie A, tra le mura amiche del Gewiss Stadium, l’Atalanta sa vincere solo 4-0. Mancava proprio da tre mesi un successo casalingo: il 30 novembre la Dea strapazzò il Venezia per 4-0, poi una striscia lunga di rimpianti, punti persi ed episodi discutibili, e infine il poker ripetuto ieri sera ai danni di una Samp che, di fatto, non è mai scesa in campo. A fine 2021 fu la tripletta di Pasalic e il gol di Koopmeiners a far esultare Nord e Sud di Bergamo (applausi alla coreografia dedicata ai medici a due anni dalla pandemia in Morosini), nell’ultima notte di febbraio i protagonisti sono ancora loro: rete di zucca di Pasalic e doppietta del festeggiato Koopmeiners (“chi dice che gli olandesi sono tirchi?”, ha provocato ridendo de Roon sui social). E a mettere la ciliegina sulla torta ci ha pensato Miranchuk, senza esultare.

    RUSSA-UCRAINA- Malinovskyi-Miranchuk, il russo e l’ucraino. L’Atalanta è una delle rare realtà sportive dove, in questo preciso momento storico, stanno convivendo le due nazionalità. Si abbracciano i due fantasisti a Zingonia, entrambi ci mettono l’anima per portare in alto la Dea, seppur stiano vivendo un momento di grande sofferenza. Malinovskyi è preoccupato per la famiglia in Ucraina, e con la moglie è impegnato quotidianamente a diffondere messaggi di pace e aiuti concreti: la bandiera in vendita a dieci euro per supportare i connazionali in difficoltà, la raccolta di pacchi alimentari e medicine a Curno. Ha strappato il pass per gli ottavi di Europa League nel giorno più difficile, e ieri solo un fastidio al polpaccio l’ha fermato a 10’ dal fischio d’inizio. Ma a segnare ci ha pensato Miranchuk, sulle spalle tutta la responsabilità di una guerra di cui non c’entra nulla, perché essere russi non è una colpa. Invece, zitto zitto, (benché il timido tra i due sia Ruslan), è subentrato a settimane dal suo infortunio, dopo centinaia di chiacchiere sul mercato (proprio a Genova lo volevano), ha servito l’assist, segnato e pure chiesto scusa. Così l’Atalanta ritrova un attaccante, e con Muriel in panca il futuro è più roseo.

    LA CLASSIFICA- Si rivede la luce in fondo al tunnel: le condizioni di Malinovskyi non preoccupano, Palomino è rientrato al top della condizione, Miranchuk pure e a Muriel manca solo di rodare. Restano out solo Zapata, ma sul colombiano ormai bisogna farsene una ragione, e Ilicic, che potrebbe rientrare da un momento all’altro, chissà. La classifica è corta e alla portata: con i 3 punti potenziali della gara da recuperare col Toro (e con Belotti che sogna Bergamo), la Dea è a 50 sopra la Juve per gli scontri diretti. Ergo, quarto posto Champions: tenere il ritmo non sarà facile col doppio appuntamento in Uel (l’Atalanta ci crede ai quarti post Leverkusen), ma le big hanno tirato il freno a mano accorciando la classifica. E l’Atalanta è tornata: prestazione, gol, atteggiamento aggressivo. Bisogna tenerne conto.

    Altre Notizie