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    Atalantamania: la Dea c’è, la Var un po’ meno, ma per la Juve è una vittoria!

    Atalantamania: la Dea c’è, la Var un po’ meno, ma per la Juve è una vittoria!

    • Marina Belotti
    Nemmeno il Cagliari terzultimo in classifica e vincente, sette giorni prima, aveva esultato come ieri notte la Juve al Gewiss Stadium. Un entusiasmo strabordante motivato solo dall’arrivo di un punto ormai isperato per un match che stava riconsegnando il posto Champions a chi l’aveva scaldato per gran parte dell’inverno. Pensare che un tridente del calibro di Dybala-Morata-Vlahovic è riuscito a rimanere a secco davanti al secondo portiere (tra i migliori in campo) e a una difesa priva di Palomino spiega due cose: l’Atalanta c’è, anzi, non se ne era mai andata, e se in campo ci fosse stato anche Duvan Zapata Allegri e l’allegria generale si sarebbero estinti in un baleno.
     
    VITTORIA SFIORATA- Prima del fischio d’inizio di Mariani, per i bergamaschi, la paura era che la gara finisse con un risultato fin troppo pesante contro. Vlahovic, 1 gol e 1 assist in 2 gare finora e una doppietta appena messa nel sacco all’andata proprio contro l’Atalanta, una Juve rinforzata e reduce da due vittorie di fila. Dall’altra parte una Dea senza Duvan, che arrivava da una settimana da dimenticare tra campionato e Coppa Italia. E invece no, altro che goleada incassata, al 93’ la beffa per la Dea è di non averla chiusa prima. Con Koopmeiners, il cui feeling con Boga è al 100%, con un altro mancino di Malinovskyi, che si è meritato anche la standing ovation dei bianconeri, con de Roon che ci ha provato da fuori più e più volte, con Muriel…no, con Luis no, l’Atalanta dovrà arrendersi a giocare da qui a fine stagione senza centravanti. E se a marcare Danilo non fosse appena entrato Pasalic, il quarto posto sarebbe di marca bergamasca. 
     
    UNA BIG- Tanti i rimpianti (manca pure Ilicic…), tanta la sfortuna (in casa) di aver preso l’ennesimo gol all’ultimo minuto, ma l’Atalanta non se ne era mai andata. Anche se a qualcuno avrebbe fatto comodo: per dire, nella corsa scudetto ad oggi inseriscono Milan, Inter, Napoli e Juve, senza mai citare l’Atalanta, che con la gara da recuperare sarebbe sopra i bianconeri, ma tant’è. Alla Dea va bene così, più fatti e meno parole, quelle le spende Marino a fine gara al posto del Gasp: Musso da rosso e Szcesny nemmeno da giallo, qualcosa che non Var oggettivamente c’è. Ma è più facile spegnere la luce sul fallo di de Ligt e accenderla sul mancato rosso ad Hateboer (va bene, ma una cosa non esclude l’altra, no?). Bisogna di nuovo schiarirsi le idee e, soprattutto, fare pace col fatto che l’Atalanta è lì, tra le big, in un ciclo tutt’altro che finito. E che chi riesce a strapparle anche un solo punto all’ultimo minuto non può che esultare come la Juve al Gewiss Stadium.
     

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