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    Atalantamania: inizia la conta dei punti (e dei giocatori) persi

    Atalantamania: inizia la conta dei punti (e dei giocatori) persi

    • Marina Belotti
    Due punti col Bologna, tre con la Fiorentina, uno col Milan.
    Djimsiti, Demiral, Toloi, Maehle, Hateboer, Gosens, Pessina.
    Sei punti e sette giocatori persi: a dirla tutta, benché sia un inizio da dimenticare, la Dea si ritrova con un punto in più rispetto allo scorso anno alla nona giornata. 
    L’Udinese ha fermato l’Atalanta, ma in verità è l’Atalanta ad aver collezionato solo 5 punti nelle ultime 5 gare in casa.
     
    GOL SBAGLIATO, GOL SUBITO- Pensare di gestirla sull’1-0, anche se quest’anno la squadra di Gasperini ha imparato a farlo e a vincere da grande, non è mai una bella idea. Specie con un’Udinese così fisica, amante di contropiede e ripartenze, che verso la fine della ripresa si è rifatta la faccia con freschi rincalzi dalla panca, affamata di gol e punti. Eppure si è vista troppa sufficienza in avanti tra Miranchuk e Muriel, troppa generosità nei piedi di Malinovskyi che sceglie di non provare il raddoppio dalla distanza (ma avrebbe il piede per farlo!), servendo invece Pasalic che aggancia male e spreca. L’Atalanta ha sbagliato a non chiudere la partita, nella ripresa non ha pressato e ha regalato angoli e occasioni, nel primo tempo la manovra lenta, i tanti errori e i pochi lanci in porta hanno ravvivato la speranza dell’Udinese.
     
    SINGOLI TOP E FLOP- Le partite spesso le decidono gli episodi, ma anche i giocatori. Mister Gasp si ritrova senza Maehle e Demiral al fischio d’inizio, 7 titolari out su 11, e non tutti sul campo gli danno la risposta che sperava. Ilicic è in formissima, si vede, è l’unico che ci crede e il primo che si dispera dalla panca per non avere ancora i 90’ sulle gambe, altrimenti…Palomino e de Roon fanno gli straordinari, l’olandese viaggia anche fuori ruolo, l’argentino sventa tutte le sfere forte dell’esperienza all’Old Trafford. Diffidato, ma senza farsi ammonire. Ma poi c’è Musso che sbaglia l’uscita al 94’, Lovato che perde qualche pezzo qua e là, Muriel che non pressa e non entra in partita, Pezzella poco attento e propositivo, Miranchuk troppo molle e superficiale. Ora, al di là dell’attaccante colombiano che una volta si può anche perdonare, si tratta di un poker di new-entry che non convincono del tutto, e non da oggi. Soprattutto il russo, che a gennaio potrebbe essere sacrificato per tesserare l’oggetto del desiderio dell’estate: l’esterno offensivo del Sassuolo Jeremie Boga, magari a 20 milioni visto il contratto in scadenza nel 2023.

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