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    Atalantamania: incornati e rimandati

    Atalantamania: incornati e rimandati

    In fondo è il riflesso del campionato condotto sino a qui: l'Atalanta, dope le due preziose vittorie conseguite contro Bologna e Milan, torna ad appoggiarsi sugli allori, perdendo il match esterno col Torino.

    Granata promossi, Nerazzurri rimandati. Già, perchè, sebbene la partita non abbia regalato chissà che lampi di genio, l'Atalanta sbaglia, il Torino concretizza, ed è proprio questo ciò che al termine dell'incontro ha fatto la differenza.

    L'Atalanta segna, ma non con un centravanti. Se non gli servi la palla per la sforbiciata fenomenale, non segna: questo, in sintesi, per riassumere Pinilla. Quest'ultimo, infatti, nella prima frazione di gioco sciupa due occhie occasioni ben impiattate da Papu Gomez: la prima occasione risale al 12', quando Pinilla conclude sull'esterno della rete, mentre la seconda fa riferimento alla mezzora, quando il cileno, davanti alla porta, conclude out col destro in scivolata. Se le segnature non sono complicate, non le vogliamo. Per un arrotino affaticato, sale in cattedra nuovamente professor Cigarini: è lui che firma il gol che, per un attimo, regala un piccolo di barlume di speranza, riaprendo momentanemente il match con una parabola su punizione che non lascia scampo a Padelli.

    Per un giocatore che si riappropria di luce, un altro che la perde: l'olandese volante, protagonista di una doppia ammonizione che lo costringerà a rinunciare alla partita interna contro la Roma. L'essere rimasti con un uomo in meno non ha certamente aiutato la squadra a remare il più possibile verso la porta avversaria e per il Torino è stato facile portare a chiusura la gara a proprio favore. A De Roon si aggiungono Stendardo e Dramè, i principali colpevoli delle segnature del Toro.

    La delusione, se possiamo ancora parlare in questi termini, giacchè la classifica sorride ai nerazzurri (+8 sulla terzultima), nasce dall'aver rivisto l'atteggiamento poco grintoso e permissivo concesso alla truppa di Ventura, atteggiamento che ha condizionato le lunghe 14 giornate prive di vittoria. E, per il tifoso medio, per quanto ormai la salvezza sia praticamente in cassaforte, non piace perdere in questo modo. Ora a Bergamo arriva la Roma. Match delicato. E vedremo se gli orobici si rapporteranno come nelle situazioni vittoriose su Bologna e Milan.

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