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    Atalantamania: impresa sfiorata, continuano i sogni Dortmund

    Atalantamania: impresa sfiorata, continuano i sogni Dortmund

    • Marina Belotti,inviata a Dortmund
    E alla fine non è stata Victoria. La nuova arrivata in casa Ilicic, a cui sono dedicati i due meravigliosi gol in rimonta dello sloveno, non ha portato il risultato desiderato: il muro tedesco non crolla e la Dea perde per la prima volta in Europa, in pieno recupero. Di forze, di gol e di minuti da giocare.
     
    ILICIC C’È- Il muro giallonero da una parte, quello nerazzurro dall’altra, gli 11 bergamaschi in mezzo a farsi grandi in uno stadio molto più grande di loro. A Dortmund gli atalantini hanno saputo rispondere per le rime, prima a bassa voce poi urlando contro il cielo plumbeo: come il dodicesimo uomo che, dopo ore e ore di pullman, è stato capace di sovrastare per 5’ minuti il coro dei cinquantacinquemila gialli di casa. Come i 5’ di Josip, un calciatore di un’altra categoria, che ha ribadito le sue doti internazionali, la sua magia nei tocchi, che ha incantato l’Europa, rischiando di regalare all’Atalanta una qualificazione da sogno. “Dobbiamo crederci”, ha detto al termine del match: le sue reti ora valgono doppio, come il 22 del ritorno.
     
    BASTA BATSHUAYI- E dire che l’Atalanta era scesa in campo senza punte, preferendo lasciare in panchina sia Cornelius che Petagna. Ma altro che chiudersi in difesa, la Dea ha sgretolato tutte le certezze del BVB e ha mostrato un ottimo gioco. Ripreso il match in mano, la beffa si è però nascosta dietro l’angolo: non per il colpo di corner ma per una (doppia) rete di Batshuayi, punta gioiello di Conte, erede di Aubameyang  al Signal Iduna Park. Una beffa, resa ancora più amara dal fatto che proprio su questo attaccante ci aveva messo gli occhi lo stesso Gasperini, che di rinforzi lì davanti aveva evidenziato la necessità. Ma il mercato di gennaio non gli ha dato quello che voleva.
     
    ANDATA- È andata, in tutti i sensi. La Dea deve farsene una ragione e concentrarsi sul match che l'aspetta tra meno di una settimana. Vincere sarà l’unico risultato possibile per l’Atalanta: 1-0 o 2-1, perché se il Borussia dovesse andare doppiamente in rete, l’Atalanta dovrebbe segnare almeno quattro gol. Segnare e chiudersi, sarà questo l’arduo compito che attende la compagine orobica. Oggi però la Dea deve raccogliere, a testa alta, i cocci di un muro che ha ceduto, soprattutto dalla parte di Toloi. Bisogna iniziare a ricostruirlo: per scrivere di nuovo la storia, serve l’impresa. E l’Atalanta non è nuova a queste cose.
     

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