Atalantamania: Ilicic regala emozioni, Cristante fa il Babbo
SLIDING DOORS – Fabio Caressa su Sky Sport lo ha ripetuto tutta la sera, durante il suo club: “Se solo Cristante avesse segnato il gol del tre a zero, avremmo visto un’altra partita”. Già, come in quel film con Gwyneth Paltrow, diventato quasi un’icona del cinema per il messaggio che si porta dietro: due dimensioni parallele differenti tra loro, che danno il loro verdetto in base ad una specifica azione. Ma quella di Cristante non è l’unica porta a scorrimento della serata nerazzurra: la rete mancata dal Papu, tutto solo davanti a Strakosha sul 3-2, grida ancora vendetta.
VAR, ANCORA TU? – “Ma non dovevamo non vederci più?” cantava Lucio Battisti. E invece, eccolo lì: quella tra la moviola e l’Atalanta (ultimamente anche la Lazio, in effetti) è una storia d’amore senza fine, che si ripresenta quasi ogni settimana. Vista alla lente di ingrandimento, giusto annullare la rete di Caldara che – probabilmente – avrebbe chiuso le sorti del match. Ma è quantomeno curioso notare che, quella nerazzurra, è una delle formazioni più interessate dai discussi episodi arbitrali, quelli con le dita che si uniscono a mo’ di televisore.
SE NON SEGNI NON VALE – O forse si, perché l’apporto di una prima punta come Petagna (nonostante la mancanza di reti all’appello, anche stasera) era diventato fondamentale nell’economia della partita. La sua sostituzione, casualmente oppure no, è coincisa con il ritorno in pompa magna della Lazio. Che ha capitalizzato (e, da squadra della Capitale, ci mancherebbe) al meglio gli ultimi minuti di gara, onorando – insieme alla Dea – una partita da “spot” per il calcio italiano. E se è vero che nel nuovo bando dei diritti tv, c’è chi vorrebbe introdurre la visione delle partite al cinema, altro che cinepanettone…