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    Atalantamania: il trionfo del guerriero

    Atalantamania: il trionfo del guerriero

    La vittoria contro la Lazio riecheggia ancora fortemente in questi giorni a Bergamo. E come voltare pagina di fronte a una partita del genere? L’Atalanta ha mostrato di essere non solo una squadra ma, come detto nell’atalantamania precedente, un vero gruppo e, gran parte del merito è dovuto al suo allenatore. Al suo guerriero: Edy Reja.

    Il trionfo sui biancocelesti, prima ancora di essere degli undici in campo, è specialmente suo. Anzitutto si è rivelato costante presenza: trovatemi un giovincello di 70 anni che, in giacca a vento e cappellino con visiera, se ne sta per 90 minuti sotto l’acqua per star vicino alla propria squadra? Roba da pigliarsi la broncopolmonite il giorno seguente...e non sottolineo questo aneddoto per un mero dilettare, ma per applaudire un mister che c’è non solo fisicamente, ma sia spiritualmente, giacchè Reja stesso ha definito la vittoria con la Lazio un trionfo acciuffato col cuore sia mentalmente. A testimonianza del suo intelletto, c’è la lettura perfetta della partita e, nonostante la Lazio abbia dominato nell’arco del primo tempo, trovando il vantaggio con un calcio piazzato sul quale Sportello si è lasciato alquanto desiderare, il goriziano non si è lasciato intimorire e ha saputo a mente fredda gestire senza pecca la seconda frazione di gioco e, sopratutto, ha azzeccato appieno le sostituzioni: giustissimo far uscire Kurtic, visibilmente non in partita, per un Raimondi che, nonostante l’età avanzi e nonostante abbia trovato più spazio in panchina che sul campo, ha lasciato tutti a bocca aperta per l’impegno e la grinta che ci ma messo. Così come lanciare una forza fresca e pimpante sulla destra come D’Alessandro tant’è vero che suo è stato l’assist che ha condotto al gol Papu Gomez. Due inversioni di rotta geniali che hanno concesso all’Atalanta di tenere più alto il baricentro e a soffrire sempre meno una Lazio che, dopo la propria autorete, ha perso la tramontana, ha calato di ritmo concedendo spazi a una Dea che, a dispetto di ogni pronostico, l’ha spuntata.

    Ora ai nerazzurri, al settimo posto, tocca un avversario che non sta passando uno dei momenti migliori: il Bologna del bergamasco Donadoni. Chiaramente le frasi di routine che provengono dallo spogliatoio son le seguenti: ‘piedi per terra’, ‘l’obiettivo è la salvezza’. Già, ma vincere contro i rossoblu, sarebbe un risalire ulteriormente la classifica e se questa squadra non s’appoggia sugli allora, il fine della stagione potrebbe divenire un altro.

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