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    Atalantamania:| Il sapore dell'amarcord

    Atalantamania:| Il sapore dell'amarcord

    Amarcord. Io mi ricordo. Esatto, perché i nomi che vengono accostati all'Atalanta formato 2011/2012 mi sembra di averli già visti con la casacca nerazzurra. L'ultimo in ordine cronologico è Michele Canini, che con la maglia della Dea addosso è cresciuto. Tornando indietro di qualche settimana, ecco una lunga infornata di nomi: Migliaccio, Carrozzieri, Natali, Bianchi, Donati, Cigarini, Zauri. Certo, qualcosa di vero sotto c'è o c'era, come ammesso apertamente dell'entourage di Cigarini o dello stesso Carrozzieri. E come dimenticare, poi, le voci sui ritorni di Gigi Delneri e Delio Rossi? Qualcosa, insomma, sembra un po' strano.

    Sarà che Bergamo è una piazza che dà tanto, soprattutto a livello umano. Sarà che questi giocatori si sono trovati all'ombra delle Mura venete. Peccato che Ousmane Dabo si sia appena ritirato, altrimenti la lista si sarebbe potuta allungare. Spulciando gli almanacchi all'indietro, la parabola del figliol prodigo si è spesso materializzata - con risultati alterni - anche in casa atalantina. L'esempio più clamoroso è quello di Cristiano Doni. Nerazzurro tra il 1998 e il 2003, riesce ad affermarsi come uno dei migliori fantasisti italiani, tanto da guadagnarsi il pass per il Mondiale nippo-coreano. Poi, con la retrocessione della Dea, la partenza alla volta di Genova, sponda Samp, e poi verso Maiorca. Quindi il ritorno, condito da annate meravigliose e record infranti. Un ritorno senza dubbio azzeccato.

    Meno azzeccate, invece, altre operazioni. Il ricordo più fresco è quello di Sam Dalla Bona. Cresciuto nel florido vivaio orobico, viene acquistato a 17 anni dal Chelsea, dove si mette in luce come giovane di talento. Poi qualcosa si rompe, l'avventura inglese finisce e il centrocampista di San Donà di Piave si perde tra una tappa e l'altra del suo peregrinare calcistico lungo lo Stivale. Infine, la scorsa estate, una nuova avventura: Dalla Bona ritorna all'Atalanta per rilanciare definitivamente la sua carriera. La stagione vissuta a Bergamo è però negativa e infruttuosa: uno spezzone in Coppa Italia e nient'altro. Come non ricordare, infine, la triplice vita atalantina di Christian Vieri: l'esplosione di un giovane bomber destinato a restare nella storia del calcio italiano; il parziale rilancio; il definitivo tramonto. Insomma, non sempre l'amarcord ha portato bene. Sperando che quest'ultima frase possa essere presto smentita...

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