Atalantamania: il riscatto di un gruppo, il ritorno di un singolo VIDEO
Per come era partito, il match ricordava molto, apparentemente, quello contro l'Udinese, sempre al Comunale di Bergamo: l'Atalanta gioca bene, contro un avversario che si limita al contenimento, ma non riesce a inquadrare la porta, così, mette a repentaglio il risultato, ottenuto in modo vittorioso dalla truppa di Del Neri sfruttando prevalentemente il contropiede. L'Empoli, per quanto rispetto all'Udinese non sia stato così furbo e così incisivo, è riuscito solo ad accarezzare per poco tempo l'ipotetica impresa: il gol di Mchedlidze, a poco dall'inizio ripresa, ricorda, non solo la debolezza atalantina sui calci da fermo, ma anche che nel calcio vince chi segna e non chi si prodiga in mille azioni e ne conclude zero. Questa la momentanea lezione calcistica messa a fuoco. Ma il calcio ci ricorda anche che una partita è fatta di 90' e, soprattutto, di un tempo ristretto ma alle volte decisivo, di recupero. E mister Gasperini opta genialmente all'inserimento di due giocatori, D'Alessandro e Kessie: il primo meriterebbe l'immediata insufficienza, il secondo, invece, posizionato più avanti e non a ridosso della difesa, rende decisamente meglio e proprio dai suoi piedi partono le occasioni più ghiotte, ma è per la sua mancanza di attenzione che Mchedlidze trova la rete su calcio di punizione di Dimarco. Ma la strada è ancora lunga e, finalmente, l'ivoriano ribelle, torna a farsi sentire e, soprattutto, torna a pungere, come ci aveva abituato a fare sino a prima dell'incontro allo Juventus Stadium: al 39' della ripresa pareggia i conti con una conclusione su primo palo che infuoca gli animi dei presenti. Dopo l'1-1, ecco di nuovo la solita Dea: sprecona. Già, perché di gol se ne mangiano a bizzeffe Gagliardini, Kessie colpisce la traversa e Pesic dona alle mani del numero uno empolese una sfera che chiedeva di essere infilata nel punto giusto. 'Manca una punta vera', sussurrano tra gli spalti i tifosi, ma di questo se ne era già al corrente dall'età della pietra. Poi, accade quello che meno t'aspetti: Kessie, in grande forma, filtra l'area empolese e mette in mezzo un pallone che D'Alessandro prontamente mette dentro. Sembrava un'altra partita stregata, un'altra serata no... invece D'Alessandro, che mister Gasperini 'avrebbe ammazzato' (citazione del post partita), partito inizialmente in sordina, si riscatta alla grande e regala una vittoria che riporta gli animi alti, dopo i flop con Udinese e Juventus e un pareggio strappato con i denti contro il Milan.
L'Atalanta c'è e chiude al sesto posto un anno calcistico più che positivo, in attesa di capire, attraverso il mercato di gennaio, se cambierà qualcosa all'interno dell'assetto o se la società non si priverà di alcuni gioielli, ambiti da tempo dalle più importanti piazze italiane e non.