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    Atalantamania: il primo trittico

    Atalantamania: il primo trittico

    È andata come doveva andare, è andata male. Si giocava a Napoli, e ci sta la sconfitta. Non è la fine del mondo, anche perché domenica c'è un nuovo asteroide. Di color viola, come la rabbia per i torti arbitrali e la sfortuna. Altra dura sfida, e i propositi non possono che essere gli stessi auspicati alla vigilia della sfida ai partenopei: cuore e testa.

    Che al San Paolo si sono visti per larghi tratti, con risultati apprezzabili. Approccio catenacciaro, ma mica è un peccato, e un fortino che ha retto a lungo. Poi, il buio. Mettiamoci anche il rosso a Cigarini, a proposito di mancanza di lucidità: atavico problema, quello dei cartellini dell'ex Parma. All'ombra del Vesuvio si è però visto sbocciare Daniele Baselli, quasi ginestra leopardiana. Non una novità, ma l'affermazione - anche per personalità - sotto i riflettori del San Paolo è il buon segno in una serata non eccelsa.

    Domenica c'è un'altra chance, la supplenza della cattedra del Professore. Lì nel cuore della mediana, a dettare il ritmo di una Dea nuovamente vestita col 3-5-1-1. Arrivederci al 4-3-3, la virata è il ritorno al futuro della difesa a tre. Resta sempre aperta una questione: chi li fa, i gol? Il Tanque è tornato a muove i cingoli, ora aspettiamo che torni anche a cannoneggiare. I grandi assenti restano ancora loro due, Bonaventura e Livaja. Ma ora c'è un solo posto per due talenti, il nuovo dettame tattico ha tolto una maglia dal reparto offensivo. 

    Sullo sfondo si staglia il primo trittico della stagione: Fiorentina, Parma e Udinese, impegni tosti e ravvicinati. Si riparte da quanto di buono di visto a Napoli, con un Baselli in più e alla ricerca del gol perduto. Perché non sempre i difensori possono trasformarsi in attaccanti...

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