Getty Images
Atalantamania: il mercato piace, Gasperini rinnova, ma col Toro la difesa…
IL GOL NEMICO ARRIVA SEMPRE- L’unica nota dolente, nel susseguirsi dei test d’allenamento a porte blindatissime in quei di Zingonia, riguarda ancora-ahimé- la difesa nerazzurra. Novara, Como e Ravenna, tre formazioni di Serie C, sono sempre riuscite a realizzare il gol della bandiera, che potrebbe assumere un pericoloso colorito biancastro quando avversarie e gare della massima serie non saranno poi così ‘amichevoli’. A segno Duvan Zapata, Luis Muriel ed Ebrima Colley col Novara, ma è proprio sul 3-0 che la Dea, distraendosi e adagiandosi come spesso accade, si fa prendere da Panico, che accorcia le distanze. E la storia si ripete, identica, con Como e Ravenna: doppiette di Muriel e Toloi con assolo di Malinovskyi nel primo caso, Colley, Pasalic e Zapata a segno nel secondo match. Ma a preoccupare sono le reti di Gabrielloni- che arriva, guarda caso, quando la Dea è sopra di 5- e di Zanoni sul 2-0 (tra l’altro, ragazzo in prestito proprio dall’Atalanta di cui conosce pregi e difetti…).
CHE TORMENTO(NE)- E troppi ricordi shock vengono a galla: il recupero thriller della Lazio sotto di 3 e i due schiaffi che ancora bruciano del Paris Saint-Germain. Questa settimana c’è da lavorare, per l’ennesima volta, sulla solita difesa sbadata e ballerina. Toloi segna e Romero conquista un calcio di rigore, ma con un attacco sovraffollato il loro apporto serve e servirà nelle retrovie. Caldara è ormai tornato a Bergamo, lontano da sfortuna e infortuni, da otto mesi, Romero è stato scelto appositamente perché multiruolo: certe gare si decideranno dai loro uno contro uno, che devono incastrarsi alla linea a tre e adattarsi ogni volta agli avversari. Ma Djimsiti e Romero sono squalificati e contro il conterraneo Belotti la Dea potrà assoldare solo Palomino, Toloi e Caldara. Incaricati di serrare i ranghi e diminuire quella pesante differenza gol di 50 reti che lampeggia ancora in cima alla classifica. Perché il vero obiettivo, più che centrare i 100 gol in attacco, è diminuire quei 48 alle spalle di Gollini.