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    Atalantamania:| Il Jack vincente

    Atalantamania:| Il Jack vincente

    Magari poteva esserci pure lui, pure il buon Jack, ieri a Ginevra, a giostrare al cospetto dei giocolieri verdeoro. Sì, perché questa pare proprio l'annata di Giacomo Bonaventura. Ed è un peccato non vederlo ancora nel listone di Prandelli. Ma se il talento di San Severino Marche dovesse continuare ancora su questi livelli, è certo che quella chiamata non tarderà ad arrivare.

    C'è invece Alessio Cerci, una cascata di riccioli e fantasia. Genio e sregolatezza, ci fa dire la retorica. Peccato che a Bergamo non abbia saputo trovare la stessa continuità che sta ora sciorinando a Torino, sotto l'ala protettrice del suo mentore Ventura. Si sono sfiorati, praticamente incrociati, l'Henry di Valmontone e il buon Jack, nell'anno bergamasco dell'ex prodigio della cantera romanista (hanno giocato insieme uno spezzone in Fiorentina-Atalanta). Ma strade diverse, carriere diverse. Teste diverse, occorrerebbe dire.

    Per Bonaventura pare l'anno della consacrazione. Sì, già in passato le sue indubbie qualità si erano già intraviste: mancava però, a detta di molti, la scintilla che facesse accendere - definitivamente - tifo e riflettori. Quest'anno è esploso, lo confermano i gol e le prestazioni. Decisivo nelle partite decisive: come a Siena, dove ha contribuito a porre un mattone pesantissimo nella costruzione della salvezza.

    Ora è tutto nei suoi piedi e nella sua testa. Continuare così, con la stessa caparbietà e classe. Senza specchiarsi nella gloria, ma continuando a lavorare come ha mostrato in questa stagione. L'estate, inevitabilmente, porterà le sirene del mercato. L'Atalanta sa di avere in casa un campioncino, l'ennesimo pescato dal serbatoio infinito del Margine Coperta. Come Chicco Pisani, come Pazzini, come altri in futuro. Ora è il momento di Jack, la gloria è tutta meritata: la carta vincente della Dea di quest'anno.

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