
Atalantamania:| Il fattore G
Giacomo, Giuseppe e Guglielmo. Mancava il fattore C, a questa Atalanta che spesso aveva perso partite già vinte, che troppe volte aveva visto sfuggire i tre punti nonostante la supremazia nella prestazione. A Genova ha scoperto il fattore G: Bonaventura e De Luca segnano, Stendardo salva, la Dea gongola. Occorreva la stessa Atalanta che aveva battuto il Napoli: cuore, grinta, cinismo. Ci saremmo accontentati di quella, e invece la Dea si è amplificata: più bella ancora, più efficace. Di fronte, è vero, c'era un'avversaria moribonda, una Samp che ha obliato il dolce gusto della vittoria. Ma sono certamente più i meriti nerazzurri che i demeriti doriani.
Jack apre le danze con una mossa da taekwondo: Bonaventura, il piccolo talentino geniale ma discontinuo, è diventato grande e sa essere decisivo e completo. Denis spreca e impreca: sfortuna, pali, mira imprecisa e bandierine amare. Non ha trovato il gol, il Tanque, ancora alla ricerca della vena micidiale che ci regalò la salvezza un anno fa. Ma si dà da fare e si traveste da assist-man: per De Luca, zanzara pungente e ficcante, che trova un gol pesante. Il primo di una lunga serie, di una carriera tutta da scoprire. In mezzo c'è la gemma della domenica, forse della stagione: ma cosa s'è inventato, Maresca? Lui, mediano un po' ruvido, che segna come nemmeno Messi.