Calciomercato.com

  • Getty Images
    Atalantamania:| Il momento del bivio

    Atalantamania:| Il momento del bivio

    Pensandoci un po', è un film già visto. O meglio: un film dalla trama analoga, ma di tutt'altro genere. Il protagonista, nella situazione iniziale, era circondato dalla tranquillità e vedeva gli incubi lontani, quasi lontanissimi, a distanza di sicurezza. Anzi, aveva praticamente già centrato l'obiettivo: occorreva solo pazientare un attimino. Poi il tempo passa, e qualcosa inizia ad andare per il verso sbagliato. L'antagonista mette in scena la rimonta, i fantasmi si fanno certezze, la fifa ti attanaglia.

    Ecco, sembra la narrazione di un estratto della campagna elettorale appena messa in soffitta. Cambia lo scenario, cambiano gli attori. C'era un'Atalanta che aveva già la salvezza in tasca: si era persino permessa il lusso di battere Milan, Napoli e Inter. Poi, pian piano, ha perso lo smalto per strada e ha dovuto guardare gli specchietti retrovisori: e qualche sagoma, prima lontana parecchi metri (o punti, che dir si voglia), ora inizia a far paura.

    Quelle sagome indossano casacche a strisce orizzontali. Ce n'è una vestita di bianconero, parla toscano. Porta un fardello pesante sei punti: lo stesso che, un anno fa, gravava sulle spalle dell'Atalanta. Siena è la prima tappa di un cammino che decide la stagione. La Robur ha l'entusiasmo, ha i risultati, ha persino l'inerzia. Sarà una trasferta durissima.

    Poi c'è il Pescara, che se la passa certamente peggio. Tornando indietro con la mente a un girone fa, quanto rammarico per quel punticino striminzito strappato a un Delfino che nuotava in acque agitate. Ma il latte versato è ormai scaduto, piangersi addosso serve a niente. Occorre invece guardare all'orizzonte e concentrarsi: o vinciamo noi, o son dolori.

    Altre Notizie