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    Atalantamania: Hateboer ha commesso uno sbaglio, ma Juve e Napoli hanno preso un abbaglio!

    Atalantamania: Hateboer ha commesso uno sbaglio, ma Juve e Napoli hanno preso un abbaglio!

    • Marina Belotti
    Il calciomercato dell’Atalanta è fatto, almeno da quattro anni a questa parte, di grandi certezze. Rinnovare, riconfermare e prolungare sono tra i verbi all’infinito più utilizzati da un presidente tifoso, patron Antonio Percassi, che se potesse terrebbe proprio all’infinito mister Gian Piero Gasperini e la sua banda delle Meraviglie. Ma, si sa, l’imprenditore bergamasco è anche molto bravo a fare due conti con le plusvalenze, per cui ci sono sempre quelle due o tre pedine che all’arrivo di vacanze e umidità dicono addio alle Mura di Bergamo. Quest’anno, era noto da tempo, sarebbe toccato al belga Timothy Castagne, la timida ala destra nerazzurra soppiantata a poco a poco dal gigante olandese Hans Hateboer. Già, tra Gosens in attesa di un’offerta monstre e Castagne senza il contratto rinnovato (scade nel 2022), la presenza fissa del numero 33 dai lunghi capelli biondi era l’unica certezza sulle fasce orobiche. Sgretolata, come un fulmine a ciel sereno, nella notte più spensierata dell’anno: le costine di Ferragosto sono rimaste indigeste, e non solo perché Hateboer vuole lasciare a tradimento la sua Dea per una nuova avventura: “All’Atalanta in questi tre anni abbiamo raggiunto dei risultati straordinari, ma credo sia difficile migliorarsi ancora, penso che quanto ottenuto dalla squadra in questa stagione sia il massimo possibile". Boom.
     
     AHI AHI HATEBOER- Ma si è sbagliato di grosso l’olandese volante sull’ala destra di Gian Piero Gasperini, arrivato a gennaio di tre anni fa e cresciuto a furia di allenamenti duri e corsa a mille all’ora. La prestanza fisica è dalla sua parte, più di Castagne di certo, così come la spinta a macinare km per 90’, ma forse ci si può fermare qui: serata di grazia valenciana a parte, sotto porta sono più gli errori clamorosi che i gol nel sacco e gli assist ai compagni. In una squadra da 116 reti stagionali, di cui 10 messe dentro dall’altro esterno (Gosens), il classe 1994, in Serie A, è fermo ai 5 dello scorso anno, con gli assist sulle dita di una mano (5) nonostante le oltre trenta presenze in campo. Il suo rendimento è costante, sì, ma qualche sbavatura ci scappa sempre (quel retropassaggio assist a Neymar…): insomma, una macchina perfetta per questa Atalanta votata alla corsa e alle verticalizzazioni, ma altrove? Hateboer a Bergamo avrebbe trovato lo spazio definitivo che tanto agognava, sia in Serie A che in Champions League, ottenendo una consacrazione che avrebbe potuto aprire un ciclo in cui lui stesso, però, non crede. Per l’olandese l’Atalanta non potrà lottare a due per lo Scudetto o centrare la Semifinale europea. Anche 12 mesi fa nessuno ci credeva, e poi…
     
     ROMERO O PERIN? MACCHÈ!- Ma non è certo intenzione della rinomata coppia Percassi&Gasp trattenere a Zingonia giocatori scontenti o a metà, quindi saluti a lui e a stracci nel cestino il suo contratto al 2023. Anche perché, tra la paura di perdere pezzi da 90 del calibro di Zapata e Gosens, Ilicic e Gollini, con la partenza di Hateboer la Dea non si strapperà sicuramente i capelli. Per questo sorprende il presunto interesse improvviso per il terzino da parte di Big quali Juve e Napoli. Con una cifra pari ad almeno 25 milioni tra l’altro, praticamente gli stessi con cui la Dea si è aggiudicata il traino della squadra Duvan Zapata. L’esterno avrebbe incantato Gattuso per la sua duttilità, eppure ha giocato quasi sempre e solo a destra: ma se il Napoli gli offre il doppio dell’ingaggio, si capisce al volo la fretta dell’ala di prendere il primo Frecciarossa. Diverso è il caso della Juve che, con quella stessa cifra come valore di scambio, potrebbe spingere Romero o Perin tra i nerazzurri: peccato che il difensore argentino non valga un così grosso investimento per la Dea che punta tanto sui ritrovati Caldara e Sportiello, perfetto per parare nelle prime tre giornate di campionato, al termine delle quali Gollini avrà già risolto la sua lesione al crociato.
     
    LA DEA VUOLE VOJVODA- La fumata bianca attesa invece entro i prossimi sette giorni porta il nome esotico di Mërgim Vojvoda, difensore kosovaro dello Standard Liegi. Il terzino destro classe 1995 costerà alla Dea ‘solo’ 4,5 milioni di euro e rafforzerà un reparto scosso dall’addio di Hans Hateboer. I belgi lasceranno partire il loro giocatore solo dopo la partita di domenica contro il Genk: dopo sette giorni shock tra l’eliminazione beffa col Psg e l’intervista amara dell’olandese, nei prossimi sette la Dea potrebbe finalmente tornare a sorridere. 

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