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Atalantamania: Hateboer-Gosens-Maehle, il giro d’ali sul mercato
-“Lotto!”.
Ha lottato tre lunghissimi mesi l’ala destra nerazzurra numero 33 Hans Hateboer per tornare a dividere gli out con il suo 8 preferito, l’esterno Robin Gosens che, ironia del destino, proprio al ritorno in campo dell’amico olandese si è fatto trovare squalificato. Poco importa, da domenica potranno ripetere le imprese da ‘Attenti a quei 2’ dell’ultima volta, che la banda di Pioli ricorda ahimè bene: l’inizio della fine, lo 0-3 a San Siro del 23 gennaio. Del resto, da sempre la Dea fa dei quinti di centrocampo l’arma in più per ingranare la quinta e portare a casa le gare: la maggior parte delle palle gol nerazzurre passa proprio di lì, dagli scambi veloci e improvvisi tra una corsia e l’altra. Eppure queste ultime 6 finali da giocare d’un fiato in 24 giorni-Coppa Italia inclusa- potrebbero essere le ultime del tandem Robin-Hans nell’Atalanta. Le sirene di mercato suonano, Gosens fatica a mettere in ‘muto’ mentre Hateboer, come l’anno scorso, probabilmente non resterà muto.
HANS PORTA BENE!- “Penso che questo sia il massimo che si possa ottenere con l’Atalanta, è un buon momento per fare il prossimo passo", aveva spifferato l’olandese volante ai media la sera di Ferragosto. E così, il sogno di una notte di mezza estate, si era trasformato in un incubo. Eppure, ecco la famosa scritta bianco su nero dei film- ‘Otto mesi dopo…’: Hateboer è rimasto a Bergamo, la Dea esce a testa alta da un doppio confronto col Real, seconda in classifica- traguardo mai raggiunto nella sua storia- e con una finale di Coppa Italia ancora da giocare e, magari, questa volta da vincere. Insomma, le dichiarazioni di Hateboer hanno spinto la Dea a fare ancora di più, mentre adesso tocca a lui recuperare il tempo perduto: ha 540’ per guadagnarsi una convocazione in extremis all’Europeo e, chissà, una chiamata dai piani alti per fare quel passo tanto agognato. Per migliorare ancora, la Dea, potrebbe solo giocare per lo Scudetto, e non è detto che le sue corteggiatrici siano le prime della classe. Difficilmente la Dea si accontenterà di meno di 18 milioni, il suo contratto per ora scade nel 2023 e col Napoli, che in passato si era interessato, rischia di non giocare la Champions. Figurarsi con il Borussia, follemente innamorato di lui tre anni fa, e ora quinto in classifica. Ma un viaggio in compagnia di Gosens cambierebbe tutto.
TORNA A CASA, ROBIN!- Il tedesco goleador-10 reti e 8 assist fin qui in stagione- è sempre stato poco velato e tanto diretto, non solo sulla Superlega ma anche sul mercato: il suo sogno è quello di tornare in patria, per giocare con una grande della Bundesliga, campionato per lui ancora sconosciuto. Proprio ieri ha rivelato: “Se ci fosse davvero un’offerta dal Dortmund e vogliono che io giochi sulla fascia sinistra per loro il prossimo anno, ci penserei sicuramente”. Pochi mesi fa ha rinnovato con l’Atalanta fino al 2024, ma i Percassi sotto sotto sanno che l’offerta monstre-attorno ai 50 milioni- così attesa l’anno scorso, nell’estate 2021 potrebbe arrivare davvero. Tanto inciderà l’Europeo, grande vetrina per Gosens, a cui non basta più la convocazione: vuole giocarsela da titolare per mettersi in mostra nella sua Germania.
MICA MALE MAEHLE- La girandola del mercato d’ali non è ancora iniziata, ma la Dea una certezza ce l’ha già: Joakim Maehle, arrivato per sostituire Hateboer sulla destra, scopertosi però più bravo sulla sinistra come vice Gosens. Insomma, il ventitreenne danese che in meno di quattro mesi ha saputo integrarsi nelle logiche del team gasperiniano, sarebbe una valida alternativa al tedesco già nel giardino di casa Atalanta. L’eventuale vice Hateboer invece, così come un altro duttile rinforzo più che necessario, dovrà sapersi muovere tanto in attacco, quanto in difesa: con la nuova arma del 4-2-3-1, serviranno esterni offensivi altrettanto abili come terzini nella retroguardia allargata. Già pronti sul piatto i 5 milioni per Sead Haksabanovic, l’ala dell'Ifk Norrköping classe 1999 che sembrerebbe proprio fare al caso di mister Gasp.