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Atalantamania: Gomez c'è, la società anche
Essendo il contratto in scadenza nel 2017, la scelta di prolungarlo fino al 2018 è una mossa a livello societario intelligente, dal momento che, se l’estate prossima il giocatore avesse iniziato a guardarsi altrove, avrebbe potuto lasciare la baracca l’anno seguente a parametro zero. Da un punto di vista meramente calcistico, promuovere la fiducia a Gomez è una garanzia per la squadra e per Reja: è visibile agli occhi di tutti che l’argentino sia uno dei tasselli inamovibili dell’assetto nerazzurro. Privarsene avrebbe voluto dire smantellare la squadra nei suoi cardini, per seguire la logica del mercato che da sempre contraddistingue la storia atalantina: vendere i pezzi forti per incassare il più possibile, a garanzia del bilancio societario. Al contrario, come accaduto in questi giorni, tenerlo stretto stretto a Bergamo vuol dire in primis che Papu rientra in un progetto a medio-lungo termine, e, al tempo stesso, la sua riconferma è sinonimo di una scelta dei vertici per la quale si vuole puntare al consolidamento di un team e di una personalità che, in questi ultimi mesi, con Reja, stanno maturando e regalando frutti prelibati. Per lo meno così sarà sino al 2018, come stabilito dal contratto, poi, è chiaro, da qui a quell'anno, di acqua sotto i ponti ne passerà ma intanto Papu sino a quel momento sarà ancora dei nostri.
Tornando al presente, come detto in apertura, domenica al Comunale l’Atalanta affronterà parte del suo passato, giacché, nelle file granata, ci sono due ex: Baselli e Zappacosta. Il primo pare che, nel ruolo di mezz’ala, sia in crescendo e abbia trovato la posizione ideale per dar respiro al suo talento; il secondo, molto apprezzato ai tempi orobici, stenta a trovare continuità, causa la gavetta con Peres. Ad ogni modo la truppa di Ventura è un avversario di tutto rispetto e l’undici neroblu dovrà stare attento a ogni possibile incornata.