Atalantamania:| È tornato il sereno
Missione compiuta: la grande paura è scacciata, messa alle spalle, calciata via. La gara da non fallire è andata come doveva andare: con un po' di apprensione, ma il lieto fine è nerazzurro. C'è stato pure il fattore sorpresa, per un pomeriggio un po' thriller e un po' romantico. Già, il Tanque in panchina: lui, pedina pressoché insostituibile della scacchiera atalantina; lui, che le bizze del mercato dipingevano come rosanero.
Dal primo minuto c'era invece Facundo Parra. Parcheggiata la mongolfiera, la spedizione siciliana poteva essere l'occasione per il decollo. Ha volato basso, ha fallito due occasioni d'oro, ha fatto titubare i tifosi. Sembrava un po' una partita stregata, come tante: quella palla, no, non voleva entrare. Il rischio, sempre dietro l'angolo, era subire l'inflessibile contrappasso calcistico: gol sbagliato (anzi, sbagliati), gol subìto.
Invece no, la dea bendata s'è ricordata della Dea nerazzurra: niente beffa, ha prevalso per una volta la giustizia. Il ghiaccio, in un pomeriggio palermitano che t'invitava a sfogliare il calendario e tuffarti già nell'estate, l'ha rotto Carlos Carmona, poi ci ha pensato il Tanque. L'eroe buono ma un po' in affanno, prima messo da parte e poi salvatore della patria. Di nuovo in gol, di nuovo letale.
Un po' di palpitazione nel finale, con i rosanero ad accorciare le distanze e il cuore nerazzurro a battere forte, ma Consigli ha tolto le ragnatele dall'incrocio e le castagne dal fuoco. E l'Atalanta, soprattutto, s'è tolta da una brutta situazione. Quella spirale negativa frutto di un momento recente davvero nero. Ora, sul cielo di Bergamo e nelle teste dei tifosi, è tornato finalmente l'azzurro. Ma guai a rilassarsi: è già capitato in stagione, perseverare sarebbe diabolico.