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    Atalantamania: è solo l’inizio, via alla rivoluzione sul mercato!

    Atalantamania: è solo l’inizio, via alla rivoluzione sul mercato!

    • Marina Belotti
    Per l’Atalanta il tempo della sosta è utile non solo a trovare la quadra in area piccola (come invadere le barricate) in attesa di sfidare il Napoli e il Lipsia, ma anche per sedersi intorno al tavolo e progettare il futuro. Sono stati tanti, e tanti ancora lo saranno, i cambiamenti che hanno sconvolto la stagione: prima il cambio dello staff sanitario, poi l’arrivo della cordata americana e del co-presidente Stephe Pagliuca, poi di Lee Congerton dall’area scouting del Leicester. Una rivoluzione dirigenziale che punta all’internazionalizzazione della realtà bergamasca: il futuro è europeo, ma ora anche la squadra deve cambiare.
     
    DALLA PANCA- In dubbio ci sono anche la permanenza dell’uomo del mercato Giovanni Sartori e di mister Gian Piero Gasperini. Il primo è ricercato dal Bologna, ma anche dalla Juve e dal Napoli, e con l’arrivo di Congerton potrebbe valutare di buttarsi in una nuova esperienza per ritrovare autonomia e indipendenza sul mercato. Il secondo, il cui contratto scade solo nel 2024, potrebbe valutare mete ancora più ambiziose, ma solo se la sua Atalanta non dovesse riuscire a qualificarsi almeno per il sesto posto. E se la dirigenza non venisse incontro alla sua idea di rivoluzione: alla Dea di oggi serve un cambio generazionale.

    AL CAMPO- Via le pedine che hanno già dato tutto e non si sentono più parte del progetto, al posto di singoli completi, esperti, giovani e pronti a palcoscenici illustri. Muriel non convince più, così come Miranchuk, più volte con i bagagli in mano, poi c’è Pessina che vorrebbe una maglia da titolare che ormai non ha più e Hateboer, più volte in dubbio se restare, ma anche Pezzella potrebbe dire addio per fare il salto di qualità. L’Atalanta ripartirebbe da Koopmeiners, Zappacosta e Freuler, la difesa di ferro guidata da Demiral (che verrà riscattato in estate), Boga, Zapata, e magari anche Cissè. E con l’aggiunta di un Lazzari, un Berardi o un Belotti e un altro paio di nomi, si compirebbe la rivoluzione. 
     

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