Atalantamania: dopo Montolivo un altro ‘condannato a smettere’, grazie Milan per Bonaventura!
E VIA DI RICICLO- Dopo aver mangiato nel piatto Montolivano per oltre sette anni, nutrito dalle 158 presenze, fatta la scarpetta con i suoi 10 centri, il Milan ci ha sputato sopra. E oggi, un altro umile talento di Zingonia, dopo sei stagioni da 171 presenze e 34 gol, dovrà dire addio a chi si è leccato i baffi fino a un momento fa, ma che ora non vede l’ora di chiudere i conti in cassa. Un altro regalo (7 milioni, davvero una cifra ridicola per il valore dimostrato dal marchigiano con Colantuono) usato, abusato e poi scartato, perché il giocattolo ora è vecchio, un po’ rotto, ed è giusto cambiarlo senza tante storie. E quindi addio, lasciamo scadere il contratto, svincoliamo a parametro zero. Ma oggi il Milan dall’alto-pardon, dal basso- della sua posizione, non può più permettersi di fare la Prima Donna come una vecchia signora. Questa volta ha sbagliato offrendo sul piatto d’argento all’Atalanta una portata di grande portata, che non ha nessuna intenzione di ritirarsi ma di riscattarsi, finalmente, in una squadra da Champions.
C’E’ UN POSTO PER TE- Avviati i primi contatti esplorativi e, dopo otto anni a Zingonia, tanto basta: a Bergamo non c’è bisogno di sentirsi parte di una famiglia, lo si è e basta, e all’Atalanta quel figlio prodigo, tanto serio quanto semplice, non l’hanno mai dimenticato. Pur di avere un'altra chance nel calcio che conta sarebbe pronto a contare molto meno dei suoi 2 milioni netti a fine stagione, bisogna solo trovargli il posto giusto nel modulo di Gasperini. Sa fare la mezzala, dà il tu alla fascia sinistra, ma non può volare nel tridente. Forse è l’uomo giusto per il centrocampo centrale, ma ci sarà da correre, e tanto anche, per stare al passo, in tutti i sensi, con i titolari. Ma lo vediamo bene a scontrarsi con gli avversari sulla mediana, per sottrarre palla e lanciare la ripartenza tra le linee. Parlare di ‘vice Ilicic’ però resta un azzardo, mister Gasperini l’ha detto chiaro e tondo almeno trecento volte, lo ripetono a menadito anche i muri di Zingonia: “Lo sloveno è insostituibile, nessuno potrà mai essere come lui”. Piuttosto vice-Papu, un jolly (più che un Jack) in mezzo al campo, per far rifiatare il capitano.
SEI STAGIONI DI SEPARAZIONE- Ma non è tutto oro ciò che luccica perché i famosi sei gradi di separazione rappresentati dalle sei stagioni passate a 59 km di distanza fanno storcere il naso a qualche addetto ai lavori, e anche ai tifosi della Dea. All’alba dei 31 anni, potrà davvero dire e dare qualcosa in più a un’Atalanta già ben rodata e proiettata nell’Olimpo? “Non ho avuto neppure la possibilità di salutare i tifosi dopo sette anni”, diceva allora Montolivo. Perfino Jack, immerso in pieno nell’emergenza sanitaria che ha colpito tanto la bergamasca quanto il milanese, rischia di non ricevere quell’applauso meritato, costretto a un timido cenno e a un sorriso tirato (per sua educazione) in un Meazza spettrale. Ma a Bergamo, comunque andrà, avrà sempre una famiglia che lo aspetta e un abbraccio di ‘bentornato’ che, soprattutto di questi tempi, vale molto di più di mille, rumorose e inutili parole.